L'attacco al governo
bolivariano del Venezuela sta crescendo di intensità, sia per la strategia
golpista della destra locale, che per l'attacco internazionale attuato dagli
Stati Uniti, tramite l'Organizzazione degli Stati Americani (OSA) e con
l'appoggio di diversi governi europei.
Il governo venezuelano ha piena legittimità
democratica in quanto eletto per volontà popolare. In Venezuela non c’è una
dittatura, ma
una grave crisi economica, politica e istituzionale, provocata dall’aggressione
costante e la politica di destabilizzazione della destra, espressione politica
dell’oligarchia parassitaria e speculatrice.
Le destre italiane ed il Partito Democratico, continuano
la loro opera di disinformazione, con accuse che distorcono la realtà del
sistema costituzionale della Repubblica presidenziale del Venezuela che conta
su 5 poteri, (esecutivo, legislativo, giudiziario, cittadino e
elettorale), e non solo i 3 a cui siamo abituati.
L’organo di controllo ed il massimo interprete della
Costituzione venezuelana è la “Sala
Constitucional del Tribunal Supremo”, che ha emanato le sentenze di cui
tanto si è discusso. Le sue prerogative sono appunto il controllo della
rispondenza alla Costituzione degli atti di qualsiasi potere pubblico, e la
risoluzione dei possibili conflitti tra gli stessi.
Le sentenze sono state emesse per risolvere le
controversie di interpretazione rispetto ai contrasti istituzionali che vive il
Venezuela dal momento in cui l’opposizione di destra è diventata maggioranza
nel parlamento. Un parlamento che già
dal gennaio 2017 si è auto-dichiarato in “stato di ribellione”, ha
usurpato in alcuni casi le funzioni del potere esecutivo e si è fatto beffe dei
provvedimenti presi dal Tribunale Supremo di Giustizia. Il caso più
eclatante è il non rispetto della sentenza che lo obbliga a sospendere tre
deputati dello Stato Amazonas
accusati di brogli elettorali.
In base alla divisione costituzionale per l’equilibrio
dei poteri, l’ultima sentenza riguarda l’assunzione (da parte del Tribunale
Supremo di Giustizia) delle funzioni che, per omissione dei doveri del
Parlamento, impediscono il funzionamento dello Stato (ad esempio votare
investimenti petroliferi di società private per le quali c’è bisogno
dell’approvazione di un protocollo congiunto dei poteri esecutivo e
legislativo, o approvare nuovi prestiti). Si tratta della Costituzione del
Venezuela, non di un golpe.
Viceversa sono i veri golpisti venezuelani (che le destre
italiane ed il PD stanno appoggiando) che anche in queste ore stanno
promuovendo azioni violente nel Paese, chiedendo a gran voce l’intervento
militare esterno, in base a un copione che ha l’unico obiettivo di far cadere
il governo del Presidente costituzionale, Nicolàs Maduro e riappropriarsi delle
risorse petrolifere del Paese.
Sul versante internazionale, l’OSA mantiene la triste
storia di sottomissione ai piani golpisti di Washington, propiziando interventi
militari che hanno prodotto migliaia di morti. L’attuale Segretario
Generale dell’OSA, il Sr. Almagro sta ripercorrendo le
sue pagine più buie, mediante l’imposizione di meccanismi che violano in
maniera flagrante la normativa legale e costituzionale del Venezuela e lo
stesso statuto dell’OSA. Il Sr. Almagro è alla testa del coro emisferico della
destra fascista che aggredisce incessantemente il Venezuela, senza né scrupolo,
né etica, basandosi sulla menzogna e sull’odio.
Il
PRC denuncia la campagna sistematica dell’OSA, ed in particolare del suo
Segretario Generale che, lungi dall’apportare soluzioni, sta aggravando la
crisi. Questa campagna è parte della strategia di Washington, esplicitata dal
presidente Donald Trump, e soprattutto dai piani del Comando Sud e della IV
Flotta statunitense, che fanno pressioni per un “intervento umanitario” (sic) nel quadro di una brutale
contro-offensiva imperialista nel continente.
Denunciamo
l’appoggio dei Ministri degli Esteri di alcuni governi di “centro-sinistra” a
questa offensiva della destra conservatrice e fascista, coordinata dagli Stati
Uniti. Un appoggio caratterizzato da una sfacciata ingerenza nella politica
interna del Venezuela, che mette in pericolo la stessa democrazia ed una
soluzione politica della crisi.
Denunciamo
inoltre la violazione della legalità del MERCOSUR, dell’Unión de Naciones Suramericanas (UNASUR) e dell’OSA, con prese di posizione di un gruppo
di Paesi che non hanno nessun valore istituzionale e che costituiscono un
precedente pericoloso per tutto il continente.
Restiamo invece in attesa che molti parlamentari
italiani, così solerti nell’attaccare il governo bolivariano del Venezuela,
spendano le stesse energie per sollecitare l’eliminazione del criminale embargo
statunitense contro Cuba, per denunciare le contro-riforme “lacrime e sangue”
del governo golpista di Temer in Brasile e del governo Macri in Argentina, che
cancellano la legislazione approvata dai governi progressisti a favore delle
fasce più povere della popolazione.
Ma non ci facciamo illusioni, dato che quegli stessi
parlamentari tacciono anche quando in Italia il governo che sostengono,
continua a promuovere la guerra, a criminalizzare il conflitto sociale, a
utilizzare le forze dell’ordine per reprimere con violenza cortei autorizzati,
gruppi di cittadini che difendono il loro territorio dalla furia predatrice di
imprese senza scrupoli e i lavoratori che difendono il posto di lavoro.
Il PRC-SE ribadisce
il suo sostegno al dialogo nazionale tra il governo venezuelano e
tutte le forze politiche, voluto dal presidente Maduro con il supporto del Papa
Francesco, dell’ex primo ministro spagnolo Zapatero (che rappresenta la UNASUR), e degli ex-Presidenti
Leonel Fernández (Repubblica Dominicana) e Martín Torrijos (Panamá).
Invece che fomentare lo
scontro, si riapra il dialogo, che gioverebbe sia ai cittadini del Venezuela,
che ai nostri emigrati che vivono in quel Paese.
Il
PRC-SE fa appello ai suoi militanti ed ai sinceri democratici a mantenere alta
l’attenzione e la mobilitazione a difesa del Venezuela bolivariano, e chiede a
tutte le forze politiche ed istituzionali, nazionali ed internazionali, di
agire responsabilmente per evitare un tragico bagno di sangue.
Troppi
sono i venti di guerra che soffiano sul pianeta. È vitale preservare la pace
nella regione, messa in pericolo dalle manovre di destabilizzazione in atto.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA
EUROPEA
Roma 9-4-2017