domenica 29 luglio 2012

La lettera che Fidel Castro ha scritto a Hugo Chávez


IL PORTALE  WEB LEONARDO CON UNA ARROGANZA INAUDITA E SENZA DARCI TEMPO DI RENDERCENE CONTO CI HA CANCELLATO TRE BLOG'S, CHE INSIEME RACCOGLIEVANO PIU' DI UN MILIONE DI VISTATORI, DA 5 ANNI ERANO CONOSCIUTI IN RETE ED ERANO DEDICATI AL SOSTEGNO DELLA RIVOLUZIONE CUBANA, ALLA CAMPAGNA PER LA LIBERTA' DEI CINQUE EROI CUBANI  E ALLE CAUSE INTERNAZIONALISTE PER LA LIBERAZIONE E L'AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI , QUA, IN MAREMMA PATRIA DI BATTAGLIE PARTIGIANE NELLA RESISTENZA, NESSUNO SI ARRENDE, ANCHE PERCHE' NESSUNO PUO' FERMARE UN'IDEA.

Questo nuovo  blog parte oggi e nei prossimi giorni altri nuovi torneranno in rete. "Sandino"
 
La lettera che Fidel Castro ha scritto a Hugo Chávez :

Caro Hugo, oggi pomeriggio ti ho sentito parlare a Guárico, una sorpresa totale,  perchè pensavo che lo avresti fatto a Barinas; una buona tattica, il fattore sorpresa, sconcerta l’alleanza, da non sottostimare per niente, degli yanquee e degli oligarchi in Venezuela.
Ho saputo così per questa via che tra dieci giorni compirai 58 anni. Avevo dei dubbi sul numero esatto che avresti compiuto, pensavo che forse erano 59, ma comunque, in questa giornata non ti farò gli auguri per il tuo 58º anniversario, dato che da adesso lo faccio con l’invariabile e sincero affetto di sempre.
Credo che io, già vecchio, ho fatto cose che molte persone attribuivano semplicemente alla mia gioventù e certamente è una vergogna che io abbia perso tanto tempo al termine del liceo, con un anno in più che facevano dodici, e avevo già compiuto 19  anni e non avevo nemmeno una nozione della disciplina e dell’esperienza militare. Tu invece ti eri già laureato come ufficiale dell’Accademia Militare.
Menomale che i mediocri politici borghesi del Venezuela ammettevano che un cittadino, nonostante la sua condizione sociale e la sua origine etnica, poteva essere guardiano dell’ordine oligarchico e credevano che il denaro, gli onori e l’interesse personale avrebbero prevalso nelle istituzioni militari di un paese latinoamericano.
Durante quasi 200 anni hanno congelato i sogni del Liberatore, che stavolta hanno ripreso la loro vigenza piena solo 210 anni dopo, quando già il più poderoso impero era padrone del mondo.
Io avevo ventisei anni quando avvenne il colpo militare pro yankee di Batista, e partendo solo dalle idee,  operai per un anno, quattro mesi e 16 giorni nell’organizzare, addestrare e armarei  giovani patrioti che attaccarono le caserme  di Santiago di Cuba e di Bayamo.
Quando tu avevi la stessa età, avevi già un livello di conoscenze militari e politiche,  soprattutto quelle che derivavano dalle idee di Miranda, di Bolívar e di tutta una generazione di patrioti che scrissero una delle più brillanti storie del pianeta a favore della libertà e la giustizia per i popoli  oppressi.
Mi stupisce come anche oggi continuiamo  ad apprendere da loro, specialmente tu che rappresenti il popolo bolivariano in questo momento singolare della sua storia.
58 anni non sono niente, Hugo, io che ne ho quasi 28 di più, e ho vissuto una parte importante degli ultimi  100 anni, posso testimoniare quello che significa il tempo in questa epoca.
Un onore speciale lo merita il popolo  venezuelano per la sua immensa capacità di comprendere la sfida che con te porta avanti.
Non importa se i miei messaggi si accumulano: forse un giorno avranno un determinato valore come testimonianza di questa epoca singolare che i due popoli, oso dire il nostro unico popolo, quello di Bolívar e Martí, sta vivendo.
Hasta la victoria Siempre!
Fidel Castro - 18 luglio del 2012
Ore 21.14. (Pagina web del governo del Venezuela/ Traduzione Gioia Minuti)


Nessun commento:

Posta un commento