Davanti lo scenario
di un sostenuto aumento della produzione, offerta e consumo di droghe a livello
internazionale, Cuba ha mantenuto la sua politica di tolleranza zero al traffico,
e prevenzione verso la sua popolazione.
Riuscire questo equilibrio tra l’affrontare e le azioni
preventive è stato possibile grazie all’unione di diverse istituzioni e la
società, aspetti ai quali ha fatto riferimento il programma Mesa Redonda di
venerdi 15 dicembre.
Il colonnello Juan Carlos Poey Guerra, capo della
Direzione Nazionale antidroga del Ministero dell’Interno (Minint) ha rimarcato il rafforzamento della preparazione e
partecipazione di organismi e organizzazioni di massa che collaborano con lui,
come parte della commissione Nazionale di Droghe, che compie 20 anni nel 2018. E’ un lavoro che ha comportato
l’analisi permanente sul fenomeno e le sue tendenze, in funzione di minimizzare
il suo possibile impatto che a livello
comunitario si porta avanti con perspicacia
attiva, per determinare persone
che necessitano aiuto, intervenire per la loro riabilitazione e il
reinserimento nella società. In tale
proposito si stringono la mano i Ministeri di Educazione, Lavoro, Sicurezza
Sociale,Cultura, Educazione superiore, Sport e le organizzazioni studentesche e
giovanili.
Poey Guerra ha spiegato che” Si perfeziona il modello di attuazione davanti
fatti relazionati con la droga nel settore educativo, si è rafforzato il lavoro
preventivo della forza pubblica della Polizia e si è impiantato un sistema di
avviso nazionale che permetta di
valutare puntualmente ogni incidente”.L’integrazione dei fattori è vitale nell’
affrontare le droghe, Poey Guerra ha poi
insistito “ Le strutture direttive dei principali organismi, organi, e
organizzazioni di massa hanno ricevuto informazioni sui rischi, le tendenze e
minacce in funzione di andare ad attuare ogni una delle strategie e di colpire nella
delinquenza in ognuno di questi scenari”.
“Il sistema Ministeriale di affrontare del Minint, unito alle
Forze armate Rivoluzionarie (FAR), la Dogana General della Repubblica (AGR) e
il popolo, sono andati a rafforzare la capacità di scoperta e investigazione
nei principali scenari di attivazione della delinquenza, che si concentra nel litorale
costiero, le zone montagnose e le frontiere dello Stato” In uguale maniera ha
precisato che si mantiene anche il dispiego delle forze e mezzi delle truppe
Guardia frontiera con partecipazione dei distaccamenti che controllano il mare; ciò ha
permesso di tenere lontano dal nostro paese la incidenza di organizzazioni
criminali vincolate al traffico di droghe. Nel 2017 sono state intercettati 251
Recalos (pacchi di droga che vengono
gettati in mare e le onde le portano a riva) ciò ha significato l’occupazione
di 4.5 tonnellate di droghe in territorio nazionale, Questi recalos sono un
rischio potenziale, per questo furono investigati e identificati gli autori 18
di tali escamotages, risultando detenuti
65 nazionali. Per proteggere la frontiera
aerea sono stati acquisiti mezzi tecnici per il controllo del carico dei
passeggeri, ciò è stato fondamentale nella detenzione della droga interna allo
stomaco (ingestada). “Anche lo sviluppo della tecnica canina è stata una carta
importante, così come la integrazione del Minint con la Dogana e le amministrazioni. Nel 2017 si
sono sviluppati esercizi pratici negli aereoporti internazionali per evitare
l’entrata delle droghe. In questo successo si sviluppa una permanente
preparazione delle truppe che intervengono nel processo”
Di rilevante importanza è stata la cooperazione
internazionale con gli omologhi servizi, e si sviluppa la assistenza penale
internazionale come la Interpol, l’organizzazione mondiale della Dogana e altre
istituzioni. “una maggiore rigidità e risposta a partire dal lavoro integrato
di tutti i fattori nel nostro paese sono
stati decisivi sul traffico di droghe e l’ organizzazione di un possibile
mercato interno. Questi risultati impediscono che il nostro paese sia utilizzato come ponte del
traffico internazionale e che si stabilisca una rete interna di commercio di droghe [……]
CHIUDERE
IL PASSO ALLA DROGA
In Cuba non ci sono le condizioni perché proliferi il
narcotraffico. Dal 1959 le autorità impedirono che il paese servisse da ponte
per il transito di droghe e che narcotrafficanti si istallassero a Cuba
[…] nel 2017 si è riscontrato un volume superiore di droghe rispetto al
2016, malgrado che adesso sono più sofisticati i metodi di occultamento
impiegati per superare il controllo alla
frontiera cubana.” Mentre nell’anno 2016 sono stati confiscati 30,22 kg di droghe,
in questo 2017 la Aduana General della Repubblica (AGR) ha bloccato 57,357 kg”
. dati indicati da Camilo Barrios Abreu direttore AGR (che affronta il tema droghe) durante una
riunione avvenuta nella sede della Dogana all’Avana.
Nel 2017 fino ad oggi la Dogana ha registrato un totale
di 98 fatti relazionati alla detenzione di droghe nell’isola, la maggiore cifra
degli ultimi 5 anni. Di questi, 38 si relazionano al narcotraffico e 56 per
consumo personale. Dato che qualche
paese ha droghe (come la Marijuana) che sono
depenalizzate, molti viaggiatori provano ad entrare nell’Isola con
piccole quantità per uso personale. Credono che questo gli da il diritto di
farla entrare in Cuba, però non è così. Per questo è importante che i visitanti
si informino e conoscano i regolamenti esistenti in Cuba..così ha affermato
il Vicealmirante Pedro Miguel Perez Betancourt,
Capo della AGR. “Principalmente è stata riscontrata per la via aerea in
passeggeri che la introducono impregnando fogli di carta, ingerita (la forma
più comune), aderente al corpo, in alimenti, in compartimenti del bagaglio, all’interno
di elettrodomestici……”.
Anche se
nell’aereoporto internazionale Jose
Martì dell’Avana è dove si registrano maggiori infrazioni alla sicurezza, altri
aereoporti come il Juan Gualberto Gomez di Matanzas e il Frank Pais di Holguin
subiscono controlli più attenti. I nuovi
modi di operare intensificano la sfida alle droghe nell’Isola, insieme al significativo aumento del turismo,
l’ aumento di operazioni aeree, di navi
da crociera, l’entrata di yatch e di
Marine Internazionali….spiegò Barrios
Abreu.
Sunto dell’articolo sul Granma Organo del PCC in pagina 4-5 del sabato 16
dicembre 2017 in riferimento alla trasmissione
TV “Mesa Redonda “del 15 dicembre.
Prego scusare errori di traduzione.