L’appello:
una Norimberga per Israele chiuderà in settembre con la successiva
consegna e certamente rimane uno strumento per fare delle nostre
singole voci... un rombo se non altro fastidioso.
Per
aderire inviare nome-cognome-professione-città-Stato a
info@historiamagistra.it
Appello-- una NORIMBERGA per ISRAELE
Noi
accusiamo
Noi
firmatari di questo Appello, sgomenti per gli avvenimenti in corso
nella “Striscia di Gaza”, accusiamo i governanti attuali di
Israele, che nei confronti del popolo palestinese stanno portando
avanti una politica all’insegna dell’espansionismo coloniale,
della pulizia etnica, del massacro; noi accusiamo i precedenti
governanti dello Stato di Israele, i quali hanno avviato la
spoliazione della terra, dei beni, della stessa memoria di un popolo
vivente nella Palestina da millenni; noi accusiamo l’esercito
israeliano, e tutti gli altri corpi armati di quello Stato, che fanno
ricorso ai metodi più infami del colonialismo (quelli non a caso
ereditati dal Terzo Reich), usano armi proibite dalle convenzioni
internazionali, e si comportano come una forza coloniale di
occupazione, trattando i palestinesi da esseri inferiori, da
espellere, e quando possibile, con il minimo pretesto, da eliminare;
noi accusiamo la classe politica, imprenditoriale e finanziaria degli
Stati Uniti d’America, senza il cui sostegno costante Israele non
potrebbe neppure esistere, e che garantisce l’impunità di cui lo
Stato israeliano gode; noi accusiamo governi e parlamenti degli Stati
aderenti all’Unione Europea, e il Parlamento e la Commissione
Europea, per complicità attiva o passiva con l’espansionismo
coloniale, la pulizia etnica, e massacri infertipopolo palestinese;
noi accusiamo l’ONU per la sua incapacità di bloccare Israele, di
fermare la sua arroganza, di applicare le sanzioni di condanna (ad
oggi 73) che nel corso degli anni sono state promulgate dal
Consiglio di Sicurezza, contro Israele, in particolare quelle
che impongono il rientro di Israele nei confini ante-1967 e il
ritorno dei 700.000 profughi palestinesi; noi accusiamo il
sistema dei media occidentale, del tutto succube a Stati Uniti e
Israele, che fornisce una volta di più una rappresentazione
falsa e addirittura rovesciata della realtà, presentando l’azione
militare israeliana come una “legittima difesa”, tutt’al
più talora “sproporzionata”; noi accusiamo il ceto
intellettuale internazionale troppo sordo e lento davanti al
massacro in atto; noi accusiamo le autorità religiose del
cristianesimo internazionale, a partire dalla Chiesa di Roma,
che non riescono a dire se non qualche flebile parola “per la
pace”, trascurando di dire chi sono le vittime e chi i carnefici;
noi accusiamo la società israeliana nel suo complesso che,
avvelenata dallo sciovinismo e dal razzismo, mostra indifferenza o
peggio nei confronti della tragedia del popolo
palestinese e fa pesare una grave minaccia sulla stessa
minoranza araba;
mentre
esprimiamo la nostra solidarietà e ammirazione per le personalità
della cultura e cittadini e cittadine del mondo ebraico che,
nonostante il clima di intimidazione, condannano le infamie inflitte
al popolo palestinese, noi accusiamo i gruppi dirigenti delle
Comunità israelitiche sparse per il mondo che spesso diventano
complici del governo di Tel Aviv, il quale sta diventando la
principale fonte di una nuova, preoccupante ondata di antisemitismo,
che, nondimeno, noi respingiamo e condanniamo in modo categorico, in
qualsiasi forma esso si presenti.
Esprimiamo
il nostro più grande apprezzamento per quelle organizzazioni come la
Rete “ECO (Ebrei contro l’occupazione), che svolgono il difficile
ma fondamentale compito di dimostrare che non tutti gli ebrei
condividono le scellerate politiche dei governi israeliani e lottano
per la libertà del popolo palestinese.
Perciò
noi chiediamo che il mondo si mobiliti contro Israele: non basta la
pur importante e lodevole campagna BDS (“Boycott Disinvestment
Sanctions”);
RITENIAMO
CHE SI DEBBA PORTARE LO STATO DI
ISRAELE DAVANTI A UN TRIBUNALE
SPECIALE INTERNAZIONALE PER LA DISTRUZIONE DELLA PALESTINA.
Non
singoli esponenti militari o politici, ma un intero Stato, (e i suoi
complici): il suo passato, il suo presente e il suo presumibile
futuro.
Se
vogliamo salvare con il popolo palestinese, la giustizia e la verità,
dobbiamo agire ora, fermando non solo il massacro a Gaza, ma il lento
genocidio di un popolo.
Noi
vogliamo lottare per la pacifica convivenza di arabi, ebrei,
cristiani e cittadini di qualsiasi confessione religiosa o
provenienza etnica, respingendo le pretese di qualsiasi Stato
“etnicamente puro”.
Noi
chiediamo
UNA
NORIMBERGA PER ISRAELE
per
firmare: info@historiamagistra.it (indicare: Nome –
Cognome – Professione – Città – Stato)
primi
firmatari
Angelo
d’Orsi, ordinario di Storia del Pensiero politico,
Università
di Torino, Italia
Domenico
Losurdo, storico della filosofia, professore emerito,
Università
di Urbino, Italia
Aldo
Giannuli, storico, Università di Milano
Gianni
Vattimo, filosofo, professore emerito, già
europarlamentare,Università
di Torino, Italia
Giulietto
Chiesa, giornalista, già europarlamentare
Piero
Bevilacqua, ordinario di Storia contemporanea, Università
Sapienza, Roma, Italia
Gian
Mario Bravo, professore emerito, Università di Torino
Georges
Saro, professore di Italianistica, Parigi, Francia
Paolo
Favilli, docente universitario, Lugano, Svizzera
Massimo
Zucchetti, professore, Politecnico di Torino, Italia
Stefano
G. Azzarà, docente, Università di Urbino, Italia
Ezio
Locatelli, segretario provinciale Prc Torino, ex deputato
Dario
Gemma, Assessore al lavoro della Provincia di Alessandria,
Alessandria,
Forum Palestina... e seguono centinaia e centinaia
di firme.
Tratto da :
Immagini da internet inserite da amministratore Blog corrente
Nessun commento:
Posta un commento