venerdì 25 aprile 2014

Ecuador nel bersaglio del sovvertimento statunitense ( PL)


Roberto Garcia Hernandez*

Le azioni di sovvertimento più recenti contro la Rivoluzione Cittadina nell'Ecuador, denunciate dal Presidente Rafael Correa, formano parte del sistema di operazioni previste nei documenti emessi dal Pentagono e dalle altre agenzie federali nordamericane.

Come ha indicato il Presidente, le entità statunitensi incaricate dello spionaggio e del sovvertimento utilizzano tutti gli strumenti che hanno a disposizione per tentare di distruggere i movimenti ed i governi progressisti nell'area.

Correa ha chiamato l'attenzione sul pericolo dei
fattori che integrano la la Guerra di Quarta Generazione (G4G), un elemento in più dentro la dottrina militare di Washington, ora rinnovato con nuove forze per il sovvertimento nei paesi d’oltremare.

Il concetto è stato descritto inizialmente nel 1989 da William S. Lind, esperto nei temi militari ed è stato sviluppato alla fine del secolo XX da altri teorici del sovvertimento e della contro-insorgenza.

Dopo essere arrivati al potere i movimenti progressisti in America Latina ed il fallimento della politica di Washington nelle operazioni di insorgenza nei paesi d’oltremare, questo concetto è stato attualizzato a partire dal 2006 dagli specialisti del Pentagono.

La Giunta dei Capi dello Stato Maggiore, massimo organo di direzione operativa delle Forze Armate nordamericane, definisce la G4G nel suo dizionario terminologico come "qualsiasi competizione in cui uno dei principali partecipanti non è uno Stato, ma un attore non statale".

Il testo aggiunge che è un conflitto caratterizzato da una delimitazione molto vaga
e sparsa delle linee che separano la guerra e la politica, così come i soldati e la popolazioni civili, nel quale avviene un attacco diretto contro la cultura del nemico, una lotta psicologica altamente sofisticata.

La definizione mette in rilievo il bisogno di manipolare i mass media ed i processi legali del paese aggredito, oltre a usare tutti i tipi di pressioni politiche, economiche, sociali, militari, così come l'appoggio finanziario e l'uso di tattiche di propaganda, di terrore e di confusione.

Quando le condizioni lo permettono, la massima espressione di questo tipo di guerra "è l'attività delle bande armate che lottano contro il governo legalmente stabilito, cioè, i gruppi guerriglieri o semplici gruppetti di individui che realizzano sabotaggi ed atti di violenza".

Il documento indica che l'obiettivo: "è forzare l'avversario ad incrementare le risorse finanziarie ed il numero delle forze che tentano di stabilire l'ordine a tutti i costi, fatto che crea una spirale di violenza e di anarchia fino a quando lo Stato si arrende o si ritira".

D'altra parte, è difficile dire in quale momento si parla della G4G o di altri mezzi di sovvertimento, perché nel campo di battaglia di queste contende si usano le forme più idonee per ogni situazione, secondo evidenziano i documenti dottrinali.

Il Documento d'Allenamento TC-1801 delle Forze d'Operazioni Speciali, pubblicato in novembre del 2010 intitolato la Guerra non Convenzionale (GNC), presenta una terminologia con alcune differenze rispetto alla forma, sebbene gli obiettivi siano gli stessi.

La TC-1801 definisce la GNC come "l'Insieme delle attività indirizzate a sviluppare un movimento di resistenza o di insorgenza, con lo scopo di far pressione, alterare, sconfiggere un governo o prendere il potere tramite l'uso di una forza guerrigliera ausiliare o clandestina".

Nella G4G così come nella Guerra non Convenzionale, un ruolo importante lo giocano le Operazioni  di Informazione, create dal Pentagono per colpire i sistemi informativi dell'avversario ed utilizzare i rumori che si espandono ampiamente con l'obiettivo di influire nell'opinione pubblica .

Per queste e altre tante cause il Presidente ecuadoriano ha ragione quando indica che la G4G o qualsiasi variante di sovvertimento simile, sono tra i maggiori pericoli che affronta la Rivoluzione Cittadina che ha luogo in Ecuador dal suo arrivo al potere nel 2007.


*giornalista di Prensa Latina


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