giovedì 3 aprile 2014

El Salvador diventerà un altro Venezuela?


 Mahdi Darius Nazemroaya | rt.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Quando i risvolti elettorali non rispecchiano i loro interessi, le opposizioni venezuelane supportate dagli USA quasi sempre si rifiutano di riconoscere il risultato di regolari elezioni in Venezuela. Lo stesso sta accadendo in El Salvador. Gli oligarchi che capeggiano il Partito Nazionale Repubblicano di destra (ARENA) stanno usando lo stesso canovaccio degli oligarchi venezuelani. I leader di ARENA hanno rifiutato di riconoscere la loro sconfitta nelle elezioni presidenziali del 2014 e la vittoria del partito di sinistra Fronte Farabundo Martí di Liberazione Nazionale (FMLN).

Prima ancora della fine del conteggio di tutti i voti, ARENA ha accusato il FMLN di brogli ed ha affermato che le elezioni sono state truccate. Il candidato di ARENA alle presidenziali, Norman Noel Quijano González, ha promesso che ARENA non avrebbe "consentito il furto di questa nostra vittoria come lo è stato in Venezuela" nei confronti degli oppositori politici dei chavisti. Facendo eco al leader dell'opposizione venezuelana Henrique Capriles e alla sua cosiddetta Tavola di Unità Democratica (MUD), ARENA ha affermato di essere
"preparata per la guerra".

In un primo momento, molti erano intimoriti che El Salvador, un Paese profondamente polarizzato, potesse regredire ad uno stato di guerra civile. ARENA spingeva l'esercito salvadoregno a rovesciare il governo a San Salvador per permettere al suo candidato di ricoprire il ruolo di presidente.

Alla fine ARENA è stata costretta ad ammettere la sconfitta e riconoscere Salvador Sánchez Cerén e Oscar Ortíz rispettivamente come il presidente e vice presidente eletti.

Sánchez ha sconfitto il candidato di ARENA, Norman Quijano, di uno stretto 0.22 percento secondo il Tribunale elettorale supremo di El Salvador. Ha ricevuto il 50.11 percento dei voti, mentre Quijano ha ottenuto il 49.89 percento.

Ho avuto il piacere di essere presente in El Salvador in qualità di osservatore internazionale delle operazioni di voto. Ho potuto osservare il processo da vicino e anche il modo in cui entrambi gli schieramenti si sono comportati. Ho monitorato le elezioni presidenziali del 2 febbraio 2014; il voto di febbraio sarebbe diventato il primo turno delle elezioni presidenziali, perché Sánchez e Ortíz ottennero il 48.93 percento del voto popolare. Avevano bisogno di almeno il 50 percento per vincere le elezioni direttamente al primo turno.

Il secondo turno ha avuto luogo il 9 marzo.

Come sua tattica, ARENA ha provato ad annullare quanti più voti possibili durante il primo turno di votazione. Un esempio è il caso dei voti dall'estero che ARENA ha fatto annullare sulla base di un tecnicismo; molti elettori salvadoregni avevano spedito i loro voti per il secondo turno invece che quelli per il primo turno. A dispetto del fatto che la scelta elettorale dei salvadoregni all'estero fosse chiara, ARENA ha lavorato affinché i voti fossero annullati a causa della preferenza dei voti per il FMLN.

E' degno di nota che ARENA perse le elezioni presidenziali del 2009 nonostante avesse barato. Gli osservatori riportarono che i sindaci salvadoregni appartenenti ad ARENA rilasciavano falsi documenti d'identità a cittadini stranieri portati con dei bus in El Salvador da altri Paesi dell'America centrale.
I Gringos non hanno perso la loro influenza

Il governo USA ha supportato ARENA durante le elezioni presidenziali del 2004 e del 2009. In precedenza, durante la guerra civile degli anni '80, il governo USA aiutò gli oligarchi salvadoregni a rimanere al potere lungo un periodo di regimi non democratici. Washington è anche intervenuta direttamente in El Salvador col Pentagono per combattere a fianco degli oligarchi.

Questa volta però il governo USA non ha sostenuto pubblicamente ARENA. Il silenzio di Washington durante la campagna elettorale del 2014 era sospetto e ne parlai con vari funzionari salvadoregni e con politici del FMLN.

Mentre mi stavo preparando per le elezioni a San Salvador, fui informato dai colleghi della delegazione canadese che William G. Walker, un diplomatico di carriera in pensione ed ex-ambasciatore USA in El Salvador dal 1988 al 1992, aveva scritto un simpatico editoriale sul New York Times intitolato,
"Non temete la sinistra di El Salvador".

L'editoriale di Walker di fine gennaio 2014 era un messaggio pre-elettorale ai politici e ai funzionari USA nella cosiddetta Washington Beltway ("Circonvallazione Washington", NdT) che sosteneva non ci fosse bisogno di allarmismi riguardo una vittoria del FMLN.
"Il rullo di tamburi cominciò presto questo mese quando Elliott Abrams, che supervisionava la politica Centro-Americana dell'Amministrazione Reagan durante la guerra civile in El Salvador, avvisò sul The Washington Post dei pericoli della" vittoria del Vice-Presidente Sánchez nelle elezioni Salvadoregne, come scritto sui suoi pezzi del NYT. "Altri conservatori fecero eco ai suoi avvisi. E' implicita la minaccia che se i salvadoregni facessero la scelta sbagliata, gli USA ridurrebbero il loro supporto." scriveva l'ex diplomatico parlando della linea che Abrams e una sezione della classe dirigente negli USA adottarono.

Walker, tuttavia, prende le distanze da Elliott Abrams con le seguenti parole:
"Dal 1985 al 1988 ho lavorato a stretto contatto con Mr. Abrams al Dipartimento di Stato. Rispetto la sua onestà, ma credo che in questo caso si stia sbagliando."

E' necessaria una digressione. Vi prego: Elliott Abrams, onesto? Questo è lo stesso propagandista, fondatore del Progetto per il Nuovo Secolo Americano, e pianificatore della conquista del mondo arci-neocon che si è dimostrato un esempio di disonestà lungo la sua intera carriera. E' uno dei farabutti della cricca di Bush II che mentì senza vergogna al mondo sulle armi di distruzione di massa esistenti in Iraq per giustificare l'invasione illegale anglo-americana di Baghdad nel 2003. Che si trattasse di Libia o Siria, spinse per la guerra in ogni caso. Egli è un sostenitore impenitente del militarismo e dell'impero che continua a essere guerrafondaio contro l'Iran, usando da anni le false congetture di Benjamin Netanyahu che dipingono Teheran come a pochi passi dalla bomba atomica. Adesso vuole che USA e NATO si confrontino con la Russia sulla bollente crisi in Ucraina.

Walker stesso non è un santo. Il fatto che Walker prese questa posizione fu un segnale. Dopo tutto, era il funzionario USA che lavorava da vicino con l'esercito salvadoregno e che lavorò con le squadre della morte a San Salvador nella loro guerra repressiva contro una grossa parte della popolazione e qualunque forma di dissenso, pacifico o di altro tipo.

Walker fu inviato in El Salvador da Washington, per la sua esperienza con le milizie e con le squadre della morte. Non solo fu un funzionario USA coinvolto nell'organizzazione delle squadre della morte e coordinatore dell'intervento militare USA in El Salvador - come deputato USA assistente del segretario di stato per l'amministrazione Reagan fu un uomo chiave nel fornire supporto (accanto al disgraziato tenente colonnello Oliver North) alle organizzazioni di trafficanti di droga protette dalla CIA, nell'insurrezione dei Contras nel vicino Nicaragua.

Tutto questo vi suona familiare? Dovrebbe. Per coloro che non avessero capito, l'esito delle attività di Walker in Nicaragua portò allo scandalo Iran-Contras, quando il pubblico americano ha scoperto le guerre sporche del suo governo che coinvolgevano traffici internazionali di droga e di armi e che persone del calibro di Elliott Abram e dei suoi amici avevano apertamente disobbedito all'Emendamento Boland che proibiva al governo USA di continuare i finanziamenti per il rovesciamento del governo del Nicaragua da parte di una rivolta contro-rivoluzionaria. Membri del Dipartimento di Stato USA
"che fornirono supporto ai Contras erano coinvolti in traffici di droga" come concluso dal report del 1989 del Kerry Committee, intitolato - avete indovinato - al mentitore giramondo John Kerry. I loro amici in Israele, inoltre, furono coinvolti nella vendita di armi in America Centrale.
Prove di accordo con Washington

A causa del suo coinvolgimento nel contrabbando di armi, nel traffico di droga e nelle squadre della morte, Walker venne infine impiegato nella provincia secessionista serba del Kosovo, di prevalenza albanese dove le milizie del Kosovo Liberation Army (KLA) vennero coinvolte nel traffico di droga e nel contrabbando di armi - più tardi nella sua carriera promosso come capo della Kosovo Verification Mission (KVM) per l'OCSE.

L'editoriale sul NYT di Walker prosegue:
"Viaggio spesso in El Salvador per affari. Ho visto quanto il paese, ed il FMLN sono cambiati nei 22 anni dalla fine della guerra nel 1992. Credo che quelle paure siano bloccate nel passato."

L'inferno non congela. La posizione di Walker sul FMLN ha una spiegazione razionale per rassicurare i funzionari USA in caso di una vittoria del FMLN.

I Gringos hanno ancora molto potere di controllo. FMLN vincente o no, il FMLN ha lavorato per un accordo con Washington.

La maggior parte delle importazioni ed esportazioni di El Salvador sono con gli USA. Oltre al commercio, l'economia salvadoregna è pesantemente dipendente dai pagamenti delle rimesse inviate dalla popolazione salvadoregna che lavora negli USA. Le rimesse rappresentano qualcosa nell'ordine del 17 per cento del prodotto interno lordo nazionale di El Salvador.

Washington possiede anche un potere sulla sovranità fiscale di El Salvador. Grazie ad ARENA, il dollaro USA è la moneta ufficiale.

Poi c'è la struttura neoliberista dell'economia Salvadoregna. A questo proposito il FMLN è stato criticato. Ci sono ex membri del FMLN che accusano le sue alte sfere di compromettere la piattaforma della loro guerra civile.
Il neoliberismo è garantito dagli "Amici di Mauricio Funes" o dal FMLN?

Uno dei critici radicali del FMLN è il sociologo James Petras. Sociologo marxista, ha interpretato l'accordo di pace che ha portato il FMLN nella politica elettorale, trasformandolo da un movimento di guerriglia in un partito politico, come una battuta di arresto ideologico.
"Quando cominciarono le trattative, il FMLN ha rinunciato alla sua richiesta di smantellamento dell'esercito, l'espropriazione dei principali interessi finanziari, bancari, commerciali e minerari e ha accettato una 'commissione per la verità' che avrebbe 'esaminato' i crimini di guerra - l'uccisione di massa di 75,000 civili" scrive Petras.

Per Petras e molti altri, è chiaro che gli Accordi di Pace di Chapultepec tra le Forze Popolari di Liberazione Farabundo Martí (FPL), che si trasformò in FMLN, e gli oligarchi salvadoregni concessero l'amnistia ai vili criminali che stavano dietro all'omicidio di intere famiglie e interi villaggi di civili innocenti.

Nonostante sia stata una scelta dolorosa, ci sono contrarie ed irremovibili spiegazioni da parte dei fedeli del FPL/FMLN che il perdono fu una decisione strategica. Per molti un FMLN leale ed istituzionale, che concedeva l'amnistia ai membri delle squadre della morte supportate dagli USA - molti dei quali sono adesso membri e sostenitori di ARENA - fu visto come un modo per far terminare il ciclo di violenze che attanagliava l'America Centrale. Un ex guerrigliera del FPL mi disse che niente poteva portarle indietro suo marito, che è stato accoltellato alla testa 60 volte con uno scalpello da ghiaccio e poi smembrato; avendo visto abbastanza morte e distruzione, sente il perdono come il modo migliore per ricostruire il suo paese e la sua società.

Nonostante questo, esistono contraddizioni in tutta El Salvador. La corruzione è ancora un problema strutturale.

Petras ha ragione sul pragmatismo del FMLN e sull'adozione del neoliberismo da parte di un segmento della sua leadership. Sono in corso tuttavia discussioni pratiche ed ideologiche all'interno del FMLN su questi temi.

Deve essere ricordato che c'era una guerra civile e in parallelo la crescita di problemi socioeconomici. Entrambe hanno lasciato i loro segni sulla società salvadoregna. Inoltre, il FMLN ha assunto le redini del governo in un paese che era già profondamente radicato in entrambe le orbite di Washington e del paradigma neoliberista.

Questo è il motivo per cui il FMLN è andato avanti con accortezza. Di conseguenza, i leader del FMLN hanno deciso di sostenere il politico indipendente Mauricio Funes come loro candidato alle presidenziali del 2009. Funes non è membro del FMLN, come viene spesso erroneamente ritenuto al di fuori dell'America Latina.

Dopo che il FMLN vinse le elezioni presidenziali del 2009, il governo di El Salvador venne condiviso tra Funes ed il FMLN, ed il Vice-Presidente Sánchez è stato costretto a dire al pubblico che il FMLN non avrebbe potuto mantenere tutte le sue promesse elettorali.

Funes ed i suoi consiglieri (chiamati gli amici di Mauricio Funes) controllarono questioni strategiche, punti economici fondamentali, ed il segretariato per le riforme politiche, mentre il FMLN gestiva aree come la sanità, l'educazione e la sicurezza. In questo quadro, al FMLN è stato impedito di attuare le riforme economiche, la ristrutturazione politica e i cambiamenti strategici che la maggior parte dei suoi sostenitori auspicavano.

Damian Alegría (José Mauricio Rivera), attualmente un deputato nell'Assemblea Legislativa di El Salvador ed un ex guerrigliero di alto profilo nel FPL, mi disse in diverse occasioni che il Presidente Funes ed i suoi consiglieri impedirono il riconoscimento diplomatico della Repubblica Popolare Cinese da parte di El Salvador. Questo è stato possibile solo per l'accordo che il FMLN ha stretto con i sostenitori di Funes.

Il FMLN sta camminando su una linea sottile. Questo è il motivo per cui il FMLN come partito di governo deve muoversi come un trapezista. Il risultato di questo è che il FMLN ha introdotto la pianificazione pubblica all'interno di un sistema neoliberista.

Funzionari del FMLN hanno lavorato per creare servizi pubblici essenziali ed infrastrutture in El Salvador. Allo stesso tempo, però, il FMLN sta cercando di non inimicarsi gli USA, il capitale straniero, e tutti gli oligarchi salvadoregni. Così, il FMLN è un ostaggio del contesto che ha ereditato. Se il FMLN si contrapponesse agli USA o ai capitali stranieri e a tutti gli oligarchi di El Salvador, la sua leadership teme che l'economia potrebbe essere spinta al collasso da fuori e una guerra civile potrebbe essere riavviata da ARENA.

Le maquiladoras sfruttatrici, di proprietà straniera, che sottopagano e sfruttano regolarmente i lavoratori del settore dell'abbigliamento, sono ancora aperte. Ora, però, ci sono servizi medici gratuiti e bambini in età scolare vengono forniti di latte (sotto il programma
"cup of milk" , [tazza di latte, ndT]) e scarpe. I salari sono stati innalzati anche per gli insegnanti e in generale in tutto il settore pubblico. Cliniche mobili gratuite forniscono diagnosi e prescrivono farmaci senza alcun costo per gli utenti.
Oligarchi e Monsanto contro il FMLN

Non per sottovalutare l'importanza delle critiche al FMLN, ma ha anche fatto grandi passi in avanti. Certo, questi salti non sono ciò che molti ex guerriglieri FPL e sostenitori FMLN vogliono. Anche se i cambiamenti in El Salvador sotto il FMLN non vanno abbastanza lontano nella ristrutturazione del paese, vanno lo stesso riconosciuti.

Quando il FMLN fu eletto al governo, esistevano numerosi monopoli abusivi di imprese private e quasi tutte le infrastrutture dello stato erano state privatizzate da ARENA. Leggi sui monopoli furono stabilite da ARENA per proteggere gli interessi commerciali degli oligarchi. Era illegale e quasi impossibile acquistare farmaci da nessuno se non da Alfredo Cristiani, l'oligarca di ARENA che in precedenza era stato il presidente di El Salvador. Cristiani usò il suo monopolio privato sui farmaci per sovraccaricare i costi sui salvadoregni e per vendere inoltre farmaci cattivi e scaduti impunemente. Attraverso un monopolio legalizzato sostenuto da ARENA, il corrotto Cristiani fece lo stesso con i fertilizzanti, i pesticidi chimici mortali legati alla Monsanto, e altri prodotti agricoli.

Il professor Adrian Bergmann, un norvegese nominato alla squadra di transizione del Presidente Funes nel 2009, mi disse che anche la criminalità organizzata in El Salvador girava intorno ad Alfredo Cristiani. Nonostante questo, ARENA cerca di incolpare il FMLN per tutti i crimini in El Salvador.

Alcune persone in El Salvador dimenticano, o fingono di non sapere nulla di tutto questo. Durante incontri con studenti universitari è emerso chiaramente che uno dei motivi principali di ciò è la presa degli oligarchi di ARENA sui media.

La lezione dovrebbe essere quella di diversificare le vostre fonti di informazione: chiedete di più.


immagini da internet inserite da amministratore blog
Resistenze.org

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