venerdì 24 maggio 2013

Il nuovo nome del Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese / Partido Comunista Obrero Húngaro cambia de nombre para impedir su ilegalización /To the Communist and Workers’ Parties of the world



Il nuovo nome del Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese

Ai Partiti Comunisti e Operai del mondo

Compagni,

Il Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese ha tenuto il suo 25° Congresso straordinario l'11 maggio 2013 a Budapest. In tale occasione abbiamo cambiato il nome del partito che d'ora in avanti si chiamerà Partito dei Lavoratori Ungherese.

Il cambiamento del nome del partito non corrisponde ad alcun cedimento politico o ideologico. Vogliamo continuare la nostra lotta contro il capitalismo apertamente piuttosto che essere costretti all'illegalità. Ecco perché il Congresso ha modificato il nome del partito, al fine di registrarsi come Partito dei Lavoratori Ungherese.

Anche se il nostro nome cambierà, non muteranno i nostri principi. Rimaniamo un partito comunista marxista-leninista in lotta contro il capitalismo.

Compagni,

Siamo stati costretti a celebrare questo congresso perché il governo ungherese ha lanciato un nuovo e gravissimo attacco al partito. Il 19 novembre dello scorso anno, il Parlamento di Budapest ha adottato una nuova legge che vieta l'uso pubblico di denominazioni legate ai "regimi autoritari del 20° secolo."

La legge è entrata in vigore il 1° gennaio di quest'anno. Secondo la Costituzione ungherese e la politica del governo attuale, con "regimi autoritari" vengono identificati il regime fascista guidato da Ferenc Szallasi in essere dal 15 ottobre 1944 fino all'aprile 1945 e il periodo di costruzione del socialismo tra il 1948 e il 1990.  Nessuna menzione alla dittatura di Miklos Horthy del 1919-1944.

Di conseguenza, nessun partito politico, azienda, organo dei mass media, via, piazza o luogo pubblico può includere "il nome delle persone che hanno giocato un ruolo di primo piano nella fondazione, sviluppo o mantenimento di regimi politici autoritari del 20° secolo, o parole ed espressioni o nomi di organizzazioni che possono essere direttamente collegate ai regimi politici autoritari del 20° secolo".

Ciò significa che dovranno essere rinominate 43 strade dedicate a Lenin, 36 in onore di Karl Marx e 6 alla Stella Rossa. Inoltre 44 vie della Liberazione, destinate in origine a ricordare l'affrancamento dell'Ungheria dal fascismo hitleriano dovrebbero essere ribattezzate. Ci sono 53 strade in memoria di Endre Ságvári, il più famoso antifascista ungherese ucciso nel 1944 dalla polizia fascista. Ora è vietato il suo nome. Non ci possono più essere strade in onore all'Esercito Popolare, al Fronte Popolare, alla Repubblica Popolare. Una delle piazze principali di Budapest, Piazza di Mosca, è stata rinominata di recente.

In effetti, l'uso pubblico di parole e categorie come "comunista", "socialista", "liberazione" e molte altre sono state rese illegali.

Perché le forze pro-capitaliste attaccano il nostro partito? E' perché l'Ungheria è in crisi. Quasi 500.000 persone sono ufficialmente registrate come disoccupate: oltre l'11 per cento della forza lavoro. Circa lo stesso numero di giovani lavorano in altri paesi dell'Unione europea, in particolare in Gran Bretagna, Austria e Germania, perché non riuscivano a trovare un posto di lavoro a casa. Nonostante ciò, il tasso di disoccupazione giovanile (sotto i 25 anni) in Ungheria risulta superiore al 28 per cento.

Il governo di Unione Civica (Fidesz) guidato dal primo ministro Viktor Orban è ben consapevole di questi fatti, mentre proclama il "miracolo ungherese". La realtà è che molte persone comuni stanno peggio di quanto non siano mai state.

Le forze pro-capitaliste in Ungheria sanno molto bene che solo il nostro partito propone una reale alternativa alla disoccupazione di massa, alla povertà e all'occupazione coloniale dell'Ungheria da parte delle multinazionali.

Sempre più persone stanno risvegliandosi e prendendo coscienza che non sono solo i governi capitalisti da biasimare per la loro situazione. E' il sistema capitalista in generale che non funziona, almeno per loro. Apprezzano il fatto che i comunisti ungheresi sono dalla parte degli operai. Il nostro partito ha accumulato un notevole capitale morale nella nostra società.

Cari compagni,

Grazie per la solidarietà mostrata alla nostra lotta. Informate i vostri militanti sulla situazione ungherese e dite loro che possono fare affidamento sui comunisti ungheresi, anche in futuro.

Fraternamente vostro
Gyula Thürmer
Presidente del Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese

Partido Comunista Obrero Húngaro cambia de nombre para impedir su ilegalización



El Partido Comunista Obrero Húngaro realizó su 25º Congreso Extraordinario el 11 de mayo de 2013 en Budapest. Hemos cambiado el nombre del partido. Ahora nuestra organización se llama Partido Obrero Húngaro. El cambio de nombre del partido no significa ningún cambio político ni ideológico. Queremos continuar nuestra lucha contra el capitalismo abiertamente, y no ser forzados a la ilegalidad. Por esto el congreso modificó el nombre del partido para permitir su registro como Partido Obrero Húngaro. Aunque cambia nuestro nombre, nuestros principios no. Seguimos siendo un partido marxista-leninista y comunista en lucha contra el capitalismo.
Hemos sido obligados a reunir este congreso porque el gobierno húngaro lanzó un nuevo ataque, muy serio, contra el partido. El 19 de noviembre del año pasado, el parlamento en Budapest adoptó un nuevo estatuto prohibiendo el uso público de nombres conectados con los “regímenes autoritarios del siglo XX”.
Esta ley entró en vigencia el 1 de enero de este año. De acuerdo con la Constitución húngara y la política del gobierno actual, los “regímenes autoritarios” son la dictadura fascista de Ferenc Szalasi, que existió entre octubre de 1944 y abril de 1945, y todos los gobiernos de la construcción socialista entre 1948 y 1990. Notarán que no se incluye la dictadura de Miklos Horthy, de 1919 a 1944.
De acuerdo con eso, ningún partido político, compañía, medio de comunicación, calle, plaza o sitio público puede incluir el “nombre de personas que hayan jugado un papel dirigente en la fundación, desarrollo o mantenimiento de los regímenes políticos autoritarios del siglo XX, ni palabras, ni expresiones, ni nombres de organizaciones que puedan relacionarse directamente con los regímenes políticos autoritarios del siglo XX”.
Esto significa que las 43 calles Lenin, 36 calles Karl Marx y seis calles Estrella Roja han sido rebautizadas. También lo serán las 44 calles Liberación, que conmemoraban la liberación de Hungría del fascismo hitleriano, y las 53 calles Endre Sagvari, que honran al mártir antifascista más importante de Hungría, asesinado en 1944 por la policía fascista. Su nombre no se debe mencionar. Todas las calles Ejército Popular, Frente Popular y República Popular deben desaparecer. La conocida Plaza Moscú de Budapest ha sido rebautizada hace poco.
En efecto, el uso público de palabras y categorías tales como “comunista”, “socialista”, “liberación” y muchos otros se han vuelto ilegales.
¿Por qué las fuerzas pro capitalistas atacan a nuestro partido? Porque Hungría está en crisis. Casi 500 mil personas están oficialmente registradas como desempleadas, algo más del 11% del personal. Una cantidad parecida de jóvenes trabajan en otros países de la Unión Europea, principalmente Gran Bretaña, Austria y Alemania, porque no encuentran empleo en su país. Aun así, la tasa de desempleo juvenil (menores de 25 años) en Hungría está en más del 28%.
El gobierno del partido Fidesz -Unión Cívica Húngara-, dirigido por el primer ministro Viktor Orban conoce bien estos datos, mientras proclama el “milagro húngaro”. La realidad es que mucha gente del común está peor que nunca.
Las fuerzas pro capitalistas en Hungría saben muy bien que sólo nuestro partido propone una alternativa real al desempleo masivo, la pobreza y la ocupación colonial de Hungría por parte de las compañías multinacionales.
Cada vez más gente se despierta y se da cuenta que no sólo los gobiernos capitalistas son culpables de su difícil situación. Es el sistema capitalista en general que no funciona, al menos para ellos. También aprecian que los comunistas húngaros estamos al lado de los trabajadores. Nuestro partido ha acumulado un considerable capital moral en nuestra sociedad.
Agradecemos su solidaridad con nuestra lucha. Difundan la situación que vivimos en Hungría y sepan que pueden contar con los comunistas húngaros.

Traducido para SemanarioVoz.com por David Moreno
Last Updated on Friday, 17 May 2013 14:52

 
To the Communist and Workers’ Parties of the world
Comrades,
The Hungarian Communist Workers’ Party has held its 25th Extraordinary Congress 11 May 2013 in Budapest.
We have changed the name of the party. Our party will be called in the future Hungarian Workers Party.
The change of the name of the party does mean any political or ideological change. We want to continue our fight against capitalism openly, rather than be forced into illegality. That’s why the congress has modified the party's name in order to register as the Hungarian Workers Party.
Although our name will change, our principles will not. We remain a Marxist-Leninist, Communist Party fighting against capitalism.
Comrades,
We have been forced to have this congress because the Hungarian government launched a new and very serious attack on the party. On November 19 last year, the parliament in Budapest adopted a new statute banning the public use of names connected with the "authoritarian regimes of the 20th century." (See the attachment)
The law came into force on January 1 this year. According to the Hungarian Constitution and current government policy, "authoritarian regimes" mean the fascist dictatorship headed by Ferenc Szalasi, which existed from October 1944 until April 1945, and all the governments of socialist construction between 1948 and 1990. Not, you'll note, the Miklos Horthy dictatorship of 1919 to 1944.
Accordingly, no political party, company, organ of the mass media, street, square or public place can include the "name of persons who played a leading role in founding, developing or maintaining the authoritarian political regimes of the 20th century, or words and expressions or names of organisations which can be directly related to the authoritarian political regimes of the 20th century."
This means that 43 Lenin streets, 36 Karl Marx streets and six Red Star streets have been renamed. So, too, will 44 Liberation streets - named originally to celebrate the liberation of Hungary from Hitlerite fascism - and the 53 Endre Sagvari streets named in honour of Hungary's most famous anti-fascist martyr, killed in 1944 by the fascist police. His name shall not be spoken.  All the People's Army, People's Front and People's Republic streets have to go. Budapest's well-known Moscow Square has recently been renamed.
In effect, the public use of such words and categories as "communist," "socialist," "liberation" and many others have been made illegal.
Why do the pro-capitalist forces attack our party? It is because Hungary is in crisis. Almost 500,000 people are officially registered as unemployed - just over 11 per cent of the workforce.  About the same number of young people are working in other EU countries, notably Britain, Austria and Germany, because they could not find a job at home.  Even so, the rate of youth unemployment (under the age of 25) in Hungary stands at more than 28 per cent.
The Fidesz (Civic Union) government led by Prime Minister Viktor Orban is well aware of these facts, while proclaiming the "Hungarian miracle." The reality is that many ordinary people are worse off than they have ever been.
The pro-capitalist forces in Hungary know very well that only our party proposes a real alternative to mass unemployment, poverty and the colonial occupation of Hungary by multinational companies.
More and more people are waking up and realising that it is not only capitalist governments, which are to blame for their plight. It's the capitalist system in general that isn't working - at least for them.  They also appreciate that Hungary's communists are on the side of the workers. Our party has accumulated considerable moral capital in our society.
Dear Comrades,
Thank you for your solidarity in our fight. Please inform your members about the Hungarian situation and tell them that you can rely upon the Hungarian communists in the future, too.


 

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