mercoledì 14 maggio 2014

Mujica chiede a Obama la libertà per i Cinque.../Presentano in Francia un documentario sul caso dei cinque.../I leaders religiosi USA hanno chiamato Obama per....


 Mujica chiede a Obama la libertà per i Cinque e lo vede maturo per un cambiamento verso Cuba

Washington, 13 mag (Prensa Latina) Il presidente uruguaiano, Josè Mujica, ha chiesto ieri al suo omologo statunitense, Barack Obama, che faccia degli sforzi per la liberazione dei tre cubani del gruppo conosciuto come i Cinque che continuano come prigionieri politici negli USA. 
 
Mujica ha affermato che lui spera che gli USA migliorino le loro relazioni con paesi come Venezuela, Bolivia, Ecuador o Nicaragua, ma che non è una sua missione personale nella riunione con Obama. 
 
“Faccio quello che posso, io difendo tutti gli interessi del gruppo al quale appartengo, mi hanno aperto una porta e tento di entrare, ma non sono Dio. Sto tentando di fare diplomazia fino a dove si può”, ha affermato. 
 
Al principio della riunione, Obama ha detto che Mujica “ha una straordinaria credibilità in temi di democrazia e di diritti umani, dati i suoi forti valori e la sua storia personale, ed è un leader in questi temi in tutto l'emisfero.” 
 
Durante la conferenza stampa, il leader sud-americano ha inoltre affermato che il governo di Obama riunisce le condizioni per iniziare un processo di miglioramento nelle relazioni con Cuba. 
 
Washington e L'Avana non hanno relazioni diplomatiche dal 1961, mentre dieci amministrazioni nordamericane hanno mantenuto contro l'isola un bloqueo economico, commerciale e finanziario rifiutato dall'immensa maggioranza della comunità internazionale. 
 
I governi latinoamericani hanno esortato l'amministrazione democratica a risolvere la storica controversia con Cuba e sedersi al tavolo delle negoziazioni senza imposizioni. 
 
Il presidente dell'Uruguay oggi nel pomeriggio avrà un incontro col sottosegretario statunitense John Kerry, come parte della visita che effettua a questo paese.  
 
Previo al suo incontro con Kerry, il mandatario disserterà sulla realtà economica uruguaiana durante un incontro con dirigenti della Camera di Commercio degli Stati Uniti e rappresentanti dell'istituzione For American Progress. 
 
Come parte dell'agenda per questo martedì c’è anche un pranzo con autorità, congressisti, magistrati ed ambasciatori, oltre ad una conferenza ad universitari ed accademici. 
 
Il mandatario uruguaiano ha evitato di riferirsi alla legge uruguaiana che è entrata in vigore questo mese e che legalizza la vendita di marijuana sotto la supervisione dello Stato, una misura sulla quale parlerà giovedì presso l'Organizzazione di Stati Americani (OSA). 
 
Ig/lr

Presentano in Francia un documentario sul caso dei lottatori cubani contro il terrorismo

14 mag (Prensa Latina) "I Cinque: Obama e l'elezione
dell’ingiustizia" è il titolo di un documentario sul caso dei lottatori cubani contro il terrorismo condannati negli Stati Uniti, che è stato presentato presso la sede dell'organizzazione Francia Cuba.

Prodotto dall'associazione di solidarietà, con la regia del giornalista e scrittore Hernando Calvo Ospina, i 12-minuti di video contengono preziose testimonianze di personalità coinvolte nella lotta per la loro liberazione.

 "L'obiettivo è di sensibilizzare il pubblico francese per l'ingiustizia che è stata commessa con questi cubani, ed al tempo stesso lo traduciamo all’inglese, perché riteniamo che la battaglia più importante per i Cinque è negli Stati Uniti", ha detto il regista oggi a Prensa Latina.

Per la realizzazione del documentario, Calvo Ospina ha intervistato Ignacio Ramonet, ex direttore di Le Monde Diplomatique; al Vescovo Jacques Gaillot; allo scrittore Maurice Lemoine, che ha scritto un romanzo sull'argomento; nonché l'attivista Anny Arroyo ed al musicista a Sergent García.

"E' chiaro che ci troviamo davanti ad uno scandalo giudiziario internazionale, perché i lottatori cubani contro il terrorismo hanno dedicato parte della sua vita, con un enorme sacrificio, ad impedire gli attacchi contro il suo paese e queste persone sono state arrestate negli Stati Uniti e gli sono imposte severissime condannate," ha detto Ramonet.

Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González sono stati arrestati nel 1998 e sottoposti ad un processo corrotto a Miami.
René e Fernando sono già tornati nella patria, dopo compiere completamente le loro condanne, ma gli altri tre rimangono nelle prigioni americane.

"Inizialmente l'idea del documentario era di intervistare cinque personaggi francesi, legati alla lotta per la liberazione di questi cubani, ma poi avevo capito che potevamo fare di più", ha detto Calvo Ospina.

In una visita a L'Avana, il regista è stato in grado di parlare anche con Rene e Fernando, nonché con Adriana Pérez ed Elizabeth Palmeiro, moglie di Gerardo Hernández e Ramón Labañino, rispettivamente.

"Credo che questo documentario mette le persone a riflettere sul caso dei lottatori cubani contro il terrorismo e l'ingiustizia che è stata commessa contro di loro", ha detto Calvo Ospina.

Ha aggiunto che la punizione contro i Cinque è una punizione ideologica e politica contro Cuba.

Alla premiere del documentario hanno partecipato membri del corpo diplomatico cubano accreditato nella Francia, intellettuali e membri di gruppi di solidarietà.

Lsp/car


Chiamano  Obama ad un’azione coraggiosa per le relazioni  con Cuba
I leaders religiosi statunitensi hanno chiamato  il presidente Barack Obama a realizzare un’azione esecutiva coraggiosa per migliorar le relazioni tra gli Stati Uniti e Cuba.
Una lettera indirizzata al presidente da vari leaders delle chiese cristiane, evangeliche, dal Consiglio Nazionale delle Chiese degli Stati Uniti, dalle chiese presbiteriane e altre congregazioni,  lo invita a stabilire conversazioni  immediate e in buona fede con Cuba.
Queste discussioni devono considerare le preoccupazioni dei cubani sulla politica di Washington, includendo la reclusione di tre membri restanti dei Cinque Cubani ingiustamente condannati per aver cercato d prevenire il terrorismo contro il loro paese.
Nel carceri degli USA sono sempre rinchiusi  Gerardo
Hernández, Ramón Labañino e Antonio Guerrero, ingiustamente condannati per aver cercato di prevenire le azioni di terrorismo contro l’Isola.  
René González e Fernando González, sono tornati a Cuba dopo aver scontato totalmente le loro ingiuste condanne, dopo un processo manipolato.
La lettera sottolinea che programmi come il progetto ZunZuneo sono inefficaci e sbagliati.
I dirigenti delle chiese degli Stati Uniti hanno chiamato ad aprire un dialogo ad alto livello per analizzare un’amplia gamma di temi, includendo quello dei Cinque e di  Alan Gross.
Inoltre  chiedono che si emettano licenze generali per permettere viaggi in tutte le categorie, che si elimini Cuba dalla lista dei paesi patrocinatori di terrorismo di Stato, un tema irritante e inutile in una relazione già tesa che toglie ogni credibilità alla lista nel suo insieme. ( Traduzione GM - Granma Int.)




Una immagine inserita da amministratore blog 


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