giovedì 28 marzo 2013

Maduro allerta contro azione destabilizzante dell’opposizione venezuelana /L'Ecuador ignorerà le misure cautelari imposte dalla CIDH


Maduro allerta contro azione destabilizzante dell’opposizione venezuelana


Caracas, 27 mar (Prensa Latina) Il candidato alla presidenza venezuelana per il Gran Polo Patriottico, Nicolas Maduro, ha messo in allerta oggi i suoi seguaci sui tentativi dell'opposizione di portare lo scenario politico nazionale ad una situazione di violenza. 
 
Intervenendo davanti a migliaia di sostenitori a Maturin, nello stato Monagas, il presidente incaricato della Repubblica ha indicato che i rappresentanti della destra stanno scommettendo sulla campagna dell'odio. 
 
L'oligarchia vuole che il processo elettorale finisca nella violenza, o lo stesso giorno del suffragio od in seguito, davanti ad una realtà che segna la loro sconfitta nei comizi, ha aggiunto. 
 
Per ciò, ha detto Maduro, lanciamo un appello agli elettori dell'opposizione affinché evitino di essere manipolati da coloro che vogliono portare il paese verso un cammino di violenza e di sconfitta. 
 
Settori dell'opposizione hanno scommesso su uno scenario dove il paese arrivi ad un limite che superi la pazienza e si lanci sulle strade, per utilizzare il pretesto di una situazione estrema, ha segnalato. 
 
Unito a ciò, questo processo elettorale colloca davanti a noi l'opzione di scegliere tra due modelli, uno di loro quello della patria e Chavez, di fronte a quello dell'imperialismo e del nulla, ha aggiunto. 
 
In questo contesto, Maduro ha confermato il compromesso di dare continuità al piano della patria 2013-2019 -progettato dal Comandante Hugo Chavez - per trasformare il Venezuela in una potenza socialista, democratica, umanista e cristiana. 
 
Quando solo mancano 18 giorni alla data della votazione, il candidato socialista ha avvertito degli sforzi per avvelenare la mente della gente nobile ed ha fatto notare che votare per la borghesia è farlo contro gli interessi della patria. 
 
Maduro ha assistito questo mercoledì al giuramento di più di sei mila integranti delle Unità di Battaglia Hugo Chavez nell'entità, incaricate di approfondire il lavoro elettorale dei prossimi comizi. 
 
Ig/mem

L'Ecuador ignorerà le misure cautelari imposte dalla CIDH


Quito, 27 mar (Prensa Latina) Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa ha annunciato che
questa nazione non riconoscerà misure cautelari imposte dalla Commissione Interamericana dei diritti umani (CIDH), per considerarla senza autorità per farlo. 
 
“Ignoreremo queste misure imposte dalla CIDH, perché sono illegali”, ha condannato il mandatario. 
 
Ha osservato che la Corte Interamericana dei diritti umani che è l'organo giudiziale dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA) sì ha il diritto di farlo, secondo quanto stabilito dalla lettera di questa entità regionale. 
 
La CIDH ed i suoi differenti relatori dovrebbero promuovere i diritti umani in America Latina, ha commentato. 
 
In un incontro con i mezzi di stampa della città di Guayaquil, Correa ha messo in chiaro che l'Ecuador non è contro le misure cautelari, ma sì esige che si facciano in forma legale e non per attribuzioni della CIDH che non ha questa facoltà. È un abuso ed un'illegalità, ha affermato. 
 
Sull'ultima riunione straordinaria dell'OSA, celebrata a Washington, negli Stati Uniti, Correa ha sottolineato che è il punto di partenza, perché è già storico che si discutano le proposte fatte dall'Ecuador. 
 
“Perché dobbiamo mantenere la sede della CIDH a Washington se questa nazione non è parte di questa commissione, né ha firmato nessun strumento sui diritti umani?”, si è interrogato. 
 
Ha insistito sul fatto che non può essere che la sede sia in un paese che non ha firmato la Convenzione o tutti gli strumenti; inoltre, ha reclamato che “o cambino la sede ad uno Stato parte o firmino tutti i trattati di protezione dei diritti umani negli USA”. 
 
Ha qualificato come “neocolonialismo il fatto che gli Stati Uniti che non riconoscano la CIDH, siano i suoi finanziatori e paghino per controllare il resto dei paesi”, ha esclamato. 
 
“È insostenibile che il giudizio di un giornalista vada alla Commissione”, ha affermato, “mentre dove sta il bloqueo contro Cuba, che è il maggiore attentato ai diritti umani del continente?”. 
 
E poi si è interrogato “dove sta il pronunciamento della CIDH per il colonialismo contro le Isole Malvine, che sono argentine?”. 
 
“Queste organizzazioni sono quelle che devono fare rispettare sempre i diritti umani e non farlo selettivamente”, ha concluso Correa. 
 
Ig/nda

Prensa latina 
foto tratte da internet inserite da autore blog

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