Parte
di una intervista tratta Boltxe fatta il 17 maggio 2014
a Miguel Urbano Rodrigues, ottantanovenne comunista portoghese che non ha
bisogno di presentazioni , da decenni è collaboratore di decine di
siti web, intellettuale e militante antifascista.
Quale
è lo stato attuale della lotta di classe in America Latina con il
Venezuela, Bolivia, Ecuador, Brasile, Argentina...?
Distruggere la Rivoluzione bolivariana è oggi la priorità di Washington in America Latina. Una campagna di disinformazione globale presenta il Venezuela come un paese sull'orlo del caos e del fallimento, che reprime le manifestazioni pacifiche dell'opposizione e persegue "la stampa democratica". Questa campagna deforma grossolanamente la realtà.
La responsabilità della violenza di strada è del settore fascista dell'opposizione. Non c'è in sudamerica un governo più democratico del governo venezuelano. Grazie alla Rivoluzione bolivariana è stato eliminato l'analfabetismo, l'aspettativa di vita è aumentata enormemente, milioni di venezuelani hanno avuto accesso alle cure sanitarie, al cibo sovvenzionato e all'università.
Ovviamente, la morte prematura di un rivoluzionario carismatico come Hugo Chavez è fonte di gravi problemi. Il Partito Socialista Unito del Venezuela non è lo strumento politico rivoluzionario concepito da Chavez. Ma le enormi difficoltà che la Rivoluzione affronta invece di generare pessimismo richiedono un rafforzamento della solidarietà internazionalista.
La difesa della Rivoluzione bolivariana è oggi un dovere rivoluzionario. La sua sconfitta avrebbe gravi conseguenze per i governi progressisti di Evo Morales in Bolivia e Rafael Correa in Ecuador e addirittura minaccerebbe la continuità della Rivoluzione cubana.
Relativamente a Brasile e Argentina, il modello neo-sviluppista dei governi di Dilma Rousseff e Cristina Kirchner è ben tollerato dagli Stati Uniti. Le transnazionali non sono state colpite dalle loro politiche assistenzialistiche. L'ex Tupamaro Mujica in Uruguay è una delusione. Gli elogi appena ricevuti da Obama durante la sua visita a Washington sono esplicativi. Nulla di positivo c'è da aspettarsi dai governi di Messico, Perù, Colombia e Cile, sostanzialmente allineati con la strategia degli Stati Uniti per la regione.
In Colombia, invece, l'eroica lotta delle FARC, che dura da più di mezzo secolo, continua ad essere una sfida all'imperialismo. Con l'eccezione di Israele, nessun altro paese riceve "aiuti" militari così grandi. Grazie a questo, l'oligarchia colombiana può mantenere un esercito di 500.000 uomini, ma neanche così riesce a eliminare l'eroica guerriglia comunista creata da Manuel Marulanda.
Distruggere la Rivoluzione bolivariana è oggi la priorità di Washington in America Latina. Una campagna di disinformazione globale presenta il Venezuela come un paese sull'orlo del caos e del fallimento, che reprime le manifestazioni pacifiche dell'opposizione e persegue "la stampa democratica". Questa campagna deforma grossolanamente la realtà.
La responsabilità della violenza di strada è del settore fascista dell'opposizione. Non c'è in sudamerica un governo più democratico del governo venezuelano. Grazie alla Rivoluzione bolivariana è stato eliminato l'analfabetismo, l'aspettativa di vita è aumentata enormemente, milioni di venezuelani hanno avuto accesso alle cure sanitarie, al cibo sovvenzionato e all'università.
Ovviamente, la morte prematura di un rivoluzionario carismatico come Hugo Chavez è fonte di gravi problemi. Il Partito Socialista Unito del Venezuela non è lo strumento politico rivoluzionario concepito da Chavez. Ma le enormi difficoltà che la Rivoluzione affronta invece di generare pessimismo richiedono un rafforzamento della solidarietà internazionalista.
La difesa della Rivoluzione bolivariana è oggi un dovere rivoluzionario. La sua sconfitta avrebbe gravi conseguenze per i governi progressisti di Evo Morales in Bolivia e Rafael Correa in Ecuador e addirittura minaccerebbe la continuità della Rivoluzione cubana.
Relativamente a Brasile e Argentina, il modello neo-sviluppista dei governi di Dilma Rousseff e Cristina Kirchner è ben tollerato dagli Stati Uniti. Le transnazionali non sono state colpite dalle loro politiche assistenzialistiche. L'ex Tupamaro Mujica in Uruguay è una delusione. Gli elogi appena ricevuti da Obama durante la sua visita a Washington sono esplicativi. Nulla di positivo c'è da aspettarsi dai governi di Messico, Perù, Colombia e Cile, sostanzialmente allineati con la strategia degli Stati Uniti per la regione.
In Colombia, invece, l'eroica lotta delle FARC, che dura da più di mezzo secolo, continua ad essere una sfida all'imperialismo. Con l'eccezione di Israele, nessun altro paese riceve "aiuti" militari così grandi. Grazie a questo, l'oligarchia colombiana può mantenere un esercito di 500.000 uomini, ma neanche così riesce a eliminare l'eroica guerriglia comunista creata da Manuel Marulanda.
Questa
crisi capitalista .....che colpisce tutta
l'Europa e il resto del mondo dovrebbe far reagire la classe operaia
ma pensiamo che ciò non sia avvenuto a sufficienza. Quali pensi
siano le cause?
Le condizioni oggettive sono favorevoli in molti paesi europei per un'ascesa della lotta di massa. Ma non esistono quelle soggettive. Il controllo egemonico dei media da parte del grande capitale finanziario manipola la coscienza della grande maggioranza, favorendo l'alienazione. La menzogna si trasforma in verità e le guerre imperiali genocide sono presentate come azioni umanitarie in difesa della democrazia e della libertà. Non bisogna dimenticare che hanno attribuito il Premio Nobel per la Pace a Obama, il presidente degli Stati Uniti la cui politica estera bellicosa minaccia l'umanità.
Le condizioni oggettive sono favorevoli in molti paesi europei per un'ascesa della lotta di massa. Ma non esistono quelle soggettive. Il controllo egemonico dei media da parte del grande capitale finanziario manipola la coscienza della grande maggioranza, favorendo l'alienazione. La menzogna si trasforma in verità e le guerre imperiali genocide sono presentate come azioni umanitarie in difesa della democrazia e della libertà. Non bisogna dimenticare che hanno attribuito il Premio Nobel per la Pace a Obama, il presidente degli Stati Uniti la cui politica estera bellicosa minaccia l'umanità.
Un'altra
conseguenza di questi periodi di crisi è la comparsa del fascismo e
del nazismo. Pensi che queste tendenze odiose possano rinascere con
forza e portarci alla situazione degli anni '40 del secolo
scorso?
L' ascesa del fascismo in Europa (e anche negli USA) è una realtà pericolosa. Nelle prossime elezioni per il Parlamento europeo, decine di seggi saranno conquistati dai partiti di estrema destra del Regno Unito, Olanda, Francia, Austria, Danimarca, Grecia e Svezia.
Approfittando della disperazione e della frustrazione delle vittime delle politiche neoliberiste, i dirigenti dei partiti fascisti, come la francese Marine Le Pen, hanno cambiato il discorso e adesso criticano l'imperialismo americano e il FMI, dando la responsabilità della crisi al liberalismo ortodosso e riuscendo anche a intercettare i voti di molti lavoratori sfruttati dal sistema.
Il governo Obama e la CIA hanno giocato un ruolo decisivo nelle vicende in Ucraina. Il colpo di stato che ha scatenato la violenza a Kiev è stato preparato dagli Stati Uniti. Adesso Washington si sforza di creare situazioni esplosive nell'est Ucraina, a maggioranza russofona. Putin e le televisioni russe presentano prove dell'infiltrazione nella regione di centinaia di mercenari delle organizzazioni Blackwater (ora rinominata Academi) e Greystone. Entrambi seminano il terrorismo da Donetsk a Lugansk, commettendo crimini che i media occidentali attribuiscono alle milizie russofone.
Non credo tuttavia che l'attuale recrudescenza del fascismo possa condurci ad una situazione come quella che precedeva la Seconda guerra mondiale. Poi Hitler è stato sostenuto dal grande capitale tedesco, inglese e americano. Il contesto storico è differente. Oggi le transnazionali utilizzano il fascismo e il terrorismo (ad esempio in Siria) come alleati. Ma lo tengono sotto relativo controllo.
L' ascesa del fascismo in Europa (e anche negli USA) è una realtà pericolosa. Nelle prossime elezioni per il Parlamento europeo, decine di seggi saranno conquistati dai partiti di estrema destra del Regno Unito, Olanda, Francia, Austria, Danimarca, Grecia e Svezia.
Approfittando della disperazione e della frustrazione delle vittime delle politiche neoliberiste, i dirigenti dei partiti fascisti, come la francese Marine Le Pen, hanno cambiato il discorso e adesso criticano l'imperialismo americano e il FMI, dando la responsabilità della crisi al liberalismo ortodosso e riuscendo anche a intercettare i voti di molti lavoratori sfruttati dal sistema.
Il governo Obama e la CIA hanno giocato un ruolo decisivo nelle vicende in Ucraina. Il colpo di stato che ha scatenato la violenza a Kiev è stato preparato dagli Stati Uniti. Adesso Washington si sforza di creare situazioni esplosive nell'est Ucraina, a maggioranza russofona. Putin e le televisioni russe presentano prove dell'infiltrazione nella regione di centinaia di mercenari delle organizzazioni Blackwater (ora rinominata Academi) e Greystone. Entrambi seminano il terrorismo da Donetsk a Lugansk, commettendo crimini che i media occidentali attribuiscono alle milizie russofone.
Non credo tuttavia che l'attuale recrudescenza del fascismo possa condurci ad una situazione come quella che precedeva la Seconda guerra mondiale. Poi Hitler è stato sostenuto dal grande capitale tedesco, inglese e americano. Il contesto storico è differente. Oggi le transnazionali utilizzano il fascismo e il terrorismo (ad esempio in Siria) come alleati. Ma lo tengono sotto relativo controllo.
Parte
de entrevista llevada de Boltxe, hecha el 17 de mayo 2014 a Miguel
Urbano Rodrigues, historico comunista portugués que no necesita
presentaciones colaborador de decenas de sitios webs, intelectual y
militante antifascista.
M- Destruir la Revolución bolivariana es hoy el objetivo prioritario para Washington en América Latina. Una campaña de desinformación mundial presenta Venezuela como un país al borde del caos y de la bancarrota, que reprime manifestaciones pacíficas de la oposición y persigue la «prensa democrática».
Esa campaña deturpa groseramente la realidad.
La responsabilidad por la violencia callejera es del sector fascista de la oposición. No hay en Sudamérica un gobierno más democrático que el venezolano. Gracias a la revolución bolivariana el analfabetismo fue eliminado, la expectativa de vida subió enormemente, millones de venezolanos tuvieron acceso a la salud, a alimentos subsidiados y a las universidades.
Obviamente, la muerte prematura de un revolucionario carismático como Hugo Chavez es fuente de grandes problemas. El Partido Socialista Unido de Venezuela no es el instrumento político revolucionario imaginado por Chavez. Pero las enormes dificultades que la Revolución enfrenta en vez de generar pesimismo exigen un refuerzo de la solidaridad internacionalista.
La defensa de La Revolución Bolivariana es hoy un deber revolucionario. Su derrota tendría graves consecuencias para Los gobiernos progresistas de Evo Morales en Bolivia o de Rafael Correa en Ecuador; amenazaría incluso la continuidad de la revolución cubana.
Relativamente a Brasil y Argentina, el modelo de neo-desarrollismo de los gobiernos de Dilma Roussef y Cristina Kirchner es bien tolerado por los EEUU. Las transnacionales no fueron afectadas por sus políticas asistencialistas.
El ex tupamaro Mujica, en Uruguay, es una decepción. Los elogios que acaba de recibir de Obama en su visita a Washington son esclarecedores.
Nada hay que esperar de positivo de los gobiernos de México, del Perú, de Colombia y de Chile, alineados en lo fundamental con la estrategia de los EEUU para la Región.
En Colombia, sin embargo, la heroica lucha de las FARC, ya con más de medio siglo, prosigue como desafío al imperialismo. Con excepción de Israel, ningún otro país recibe «ayuda» militar tan grande. Gracias a ella, la oligarquía colombiana puede mantener un ejército de 500 000 hombres, pero ni así consigue eliminar la heroica guerrilla comunista creada por Manuel Marulanda
Esta crisis capitalista de que hablábamos y que afecta a toda Europa y al resto del mundo debería hacer reaccionar a la clase obrera pero pensamos que no lo ha hecho lo suficientemente ¿A que crees que es debido?
M- Las condiciones objetivas son favorables en muchos países europeos para un ascenso de la lucha de masas. Pero no existen las subjetivas.
El control hegemónico de los media por el gran capital financiero manipula la conciencia de las grandes mayorías, promoviendo la alienación. La mentira es transformada en verdad y guerras imperiales genocidas son presentadas como acciones humanitarias en defensa de la democracia y la libertad. No olvideis que han atribuido el Nobel de la Paz a Obama, el presidente de EEUU cuya política exterior belicista amenaza la humanidad.
B- Otra de las consecuencias de estos periodos de crisis es la aparición del fascismo y el nazismo ¿Piensas que estas odiosas tendencias pueden renacer con fuerza y llevarnos a la situación del os años 40 del siglo pasado?
M- El ascenso del fascismo en Europa (y también en EEEU) es una peligrosa realidad. En las próximas elecciones para el Parlamento Europeo decenas de escaños serán conquistados por los partidos de extrema derecha de Reino Unido, Holanda, Francia, Austria, Dinamarca, Grecia y Suecia.
Aprovechando la desesperación y frustración de las víctimas de las políticas neoliberales, dirigentes de partidos fascistas, como la francesa Marine le Pen cambiaron el discurso y ahora critican el imperialismo americano y el FMI y responsabilizan al liberalismo ortodoxo de la crisis. Consiguen incluso captar los votos de muchos trabajadores explotados por el sistema.
El gobierno Obama y la CIA cumplieron un papel decisivo en los acontecimientos de Ucrania. El golpe que desencadenó la violencia en Kiev fue preparado por los EEUU. Ahora Washington se esfuerza por crear situaciones explosivas en el este de Ucrania mayoritariamente ruso-parlante. Putin y las televisiones rusas ya presentaron pruebas de la infiltración en la región de centenas de mercenarios de las organizaciones Blackwater (ahora rebautizada Academi) y Greystone. Ambas siembran el terrorismo de Donetsk a Lugansk, cometiendo crímenes que los media occidentales atribuyen a las milicias rusófonas.
No creo, sin embargo, que el actual repunte del fascismo pueda llevarnos a una situación como la anterior a la II Guerra Mundial. Entonces Hitler fue apoyado por el gran capital alemán, inglés, americano. El contexto histórico es diferente. Hoy las transnacionales utilizan el fascismo y el terrorismo (en Siria por ejemplo) como aliados. Pero lo mantienen bajo relativo control
Intervista
integrale en espanol :
“El capitalismo no tiene soluciones para salvar su monstruoso proyecto. Su agonía será lenta”
“El capitalismo no tiene soluciones para salvar su monstruoso proyecto. Su agonía será lenta”
intervista
integrale in italiano :
"Il capitalismo non ha soluzioni per salvare il suo mostruoso progetto. La sua agonia sarà lenta"
http://www.resistenze.org/sito/os/mp/osmpee19-014520.htm
"Il capitalismo non ha soluzioni per salvare il suo mostruoso progetto. La sua agonia sarà lenta"
http://www.resistenze.org/sito/os/mp/osmpee19-014520.htm
Traduzione
a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
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