CELAC-Cina: Dalle parole ai fatti
anticLuis
Melián *
La
proposta si è fatta sentire per la prima volta nel giugno scorso ed
in agosto è diventata una realtà. La Comunità degli Stati
Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC) e Cina hanno già stabilito un
meccanismo regolare per dialogare, allo scopo di dare impulso ai loro
rapporti. Questo obiettivo ha fatto sì che si siano riuniti a
Pechino i cancellieri Alfredo Moreno del Cile e Nicolas Maduro del
Venezuela, insieme al vice ministro cubano degli Affari Esteri
Rogelio Sierra, rappresentanti della troika del blocco regionale,
inviatati dal titolare anfitrione Yang Jiechi. Questi incontri dello
scorso 9 agosto hanno marcato l’inizio ufficiale dei rapporti tra
la seconda economia mondiale e la CELAC, costituita in maniera
definitiva nel dicembre del 2011, come una dimostrazione
dell’interesse all’integrazione dei loro membri. La maggior
parte dei 33 paesi che formano parte di questo gruppo mantiene
rapporti con Cina, in alcuni casi da qualche decada ed esiste
un’amplia cooperazione in diversi settori, ciò che spiega
esplicitamente questo nuovo passo rispetto ai vincoli tra il gigante
asiatico e la menzionata comunità. Basta ricordare che il commercio
tra entrambe le parti ha superato i 240mila milioni di dollari nel
2011. La meta è sorpassare i 400mila milioni di dollari nei prossimi
cinque anni. Del rinforzamento di questi rapporti parla anche lo
scambio di visite di alto livello. A modo di esempio, dal maggio
passato alla data vennero a Pechino i presidenti della Colombia, di
Cuba e del Costa Rica, mentre il primo ministro Wen Jiabao realizzò
alla fine di giugno un viaggio in Brasile, in Argentina, in Uruguay
ed in Cile, con risultati concreti che aspirano a relazioni di
maggiore contenuto. Per tutto questo, non deve essere una sorpresa
la proposta del consolidamento del citato meccanismo di dialogo, che
è stato presentato dal capo del governo cinese nel suo discorso
davanti alla Commissione Economica per America Latina ed i Caraibi
nella capitale cilena, dove è terminato il suo viaggio. E per
continuare a guadagnare tempo, la troika della CELAC e Cina si
riuniranno di nuovo in settembre prossimo durante l’Assemblea
Generale dell’ONU, secondo quanto hanno riferito qui. È chiaro
che questi rapporti porteranno più cooperazione, non solo economica,
ma anche politica, conclusione a cui si è arrivati dai criteri
espressi da Wen in quell’occasione. Tutte e due le parti hanno uno
scopo comune, lo sviluppo, e condividono tanti interessi. Per tutto
ciò hanno anche proposto di rinforzare la cooperazione sulla base
della fiducia e sulla politica e di incrementare i contatti tra i
parlamenti, i partiti politici e i governi locali. L’iniziativa
include gli investimenti, le finanze, l’infrastruttura ed il
settore agro- alimentare, tra gli altri. Adesso si lavora con questi
temi. Il cancelliere venezuelano ha spiegato a Prensa Latina, quando
è finita la riunione della troika con il cancelliere cinese, che
“sono nate delle idee per un’agenda di lavoro” di ciò che
sarebbe il piano di sviluppo congiunto di questo meccanismo. Il
successo di questi rapporti permette inoltre di riconoscere la CELAC
come un forum che cerca di integrarsi con il mondo emergente. I
rappresentanti latinoamericani e dei Caraibi sono stati prima in
India, anche con sfide e aspirazioni comuni alle altre regioni, come
è lo sviluppo integrale per il bene dei rispettivi popoli. A Nuova
Delhi, la Missione ha promosso maggiori vincoli tra il suo gruppo e
questo paese tramite contatti che si avranno nei prossimi mesi. Se
la CELAC aveva bisogno di interlocutori fuori dal suo intorno, le due
nazioni asiatiche hanno stabilito un rapporto che a giudicare dai
passi iniziali fatti, di sicuro verrà ampliato per un maggiore
protagonismo internazionale del nuovo blocco. *corrispondente di
Prensa Latina in Cina