venerdì 17 agosto 2012

L'Ecuador aspetta riunione dell’UNASUR, ALBA ed OSA per minaccia britannica -Michael Moore applaude l’asilo politico di Julian Assange in Ecuador - Garzon: Regno Unito è obbligato a lasciare uscire Assange


L'Ecuador aspetta riunione dell’UNASUR, ALBA ed OSA per minaccia britannica 

 

16 ago (Prensa Latina) Il cancelliere dell'Ecuador, Ricardo Patiño, ha informato che questo fine settimana potrebbe realizzarsi la riunione urgente sollecitata a vari organismi regionali dopo la minaccia britannica di entrare nella sua ambasciata a Londra. Il diplomatico ha confermato la convocazione all'Unione delle Nazioni Sud-americane (UNASUR), l'Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA) e l'Organizzazione degli Stati Americani (OEA), davanti alla possibilità che il Regno Unito invada la missione diplomatica ecuadoriana per arrestare Julian Assange. Patiño ha precisato che i segretari generali e la presidenza di questi tre organismi hanno accolto la richiesta di Quito, per cui si aspetta che possa concretarsi l'appuntamento dell'UNASUR e dell'ALBA sabato e domenica, in questo paese. Nel caso dell'OSA, ha segnalato che il segretario generale, Josè Miguel Insulza, ha esposto che convocherà ad un incontro straordinario nei prossimi giorni per valutare il sollecito. “Speriamo che l'OSA in questo caso possa dare la risposta che deve dare”,ha  enfatizzato  in una conferenza stampa con i mezzi accreditati in questa capitale dopo il conferimento dell'asilo al giornalista australiano. Patiño ha valutato  la possibilità di ricorrere alla Corte Internazionale de L'Aia per dirimere questa situazione, in caso che il governo britannico si rifiuti di concedere il salvacondotto ad Assange affinché abbandoni la sede diplomatica e viaggi in Ecuador, dopo la concessione, questo giovedì, dell'asilo sollecitato da lui. L'Ecuador cerca che questi organismi internazionali si pronuncino rispetto alla comunicazione del Regno Unito delle sue presunte facoltà per arrestare il fondatore di Wikileaks all'interno del recinto diplomatico, in caso che questo non sia consegnato. Da parte sua, il governo britannico ha anticipato nel suo Comunicato consegnato a Quito che non darà il permesso affinché Assange possa viaggiare in Ecuador, dopo essere rimasto nell'ambasciata ecuadoriana a Londra dal 19 giugno di questo anno. Inoltre, in dichiarazioni da Londra si assicura che non procederà secondo questa petizione perché il Governo ha il dovere di estradarlo in Svezia, dove è reclamato per essere interrogato intorno a presunti delitti sessuali. L'Ecuador ha ratificato la sua posizione di fronte alle minacce del Regno Unito ed ha affermato  che non è possibile permettere che il processo di studio e conversazioni amichevoli con questo governo sull'asilo di Assange si veda pregiudicato e deriso da una comunicazione ufficiale che aggredisce l'Ecuador. Patiño ha esposto  che non è possibile ammettere che la reazione dei portavoci ufficiali sul lamento pubblico per tanto improprio comportamento si diminuisca all'allegra dichiarazione che solo sono stati onesti con la loro posizione. Tali dichiarazioni, affermò Patiño, è come dire, più o meno, ti colpisco selvaggiamente, ma se tu ti comporti bene, può essere che non ti colpisca tanto selvaggiamente. Dipende da come ti comporti.

Michael Moore applaude l’asilo politico di Julian Assange in Ecuador



Washington, 16 ago (Prensa Latina) Il cineasta statunitense Michael Moore ha applaudito la decisione dell'Ecuador di concedere asilo politico al fondatore di Wikileaks, Julian Assange, e spinge i londinesi a manifestare davanti all'ambasciata. “Per favore amici di Londra, vadano all'ambasciata dell'Ecuador a protestare contro il piano di governo di arrestare Assange”, ha scritto nel suo account in Twitter il fautore di Farenheit 9/11 e Sicko. Il cineasta ha informato  anche che gli attivisti del movimento di protesta Occupy Wall Street stanno convocando la gente a dirigersi al consolato britannico a New York per opporsi alla minaccia britannica di entrare nell'ambasciata dell'Ecuador. Il documentarista, ha difeso sempre Assange, per considerarlo un pioniere della libertà di espressione, del governo indipendente e della rivoluzione digitale del giornalismo. Moore, riconosciuto per la sua posizione progressista e la sua visione critica verso la globalizzazione, si unì alle decine di artisti ed intellettuali statunitensi che sollecitarono al presidente dell'Ecuador, Rafael Correa, asilo politico per il portavoce di WikiLeaks. Alla relazione di queste personalità che inviarono la missiva al mandatario ecuadoriano in giugno scorso si sono sommate , tra gli altri, i cineasti Danny Glover, Oliver Stone e la scrittrice Naomi Wolf. Ig/rml

Garzon: Regno Unito è obbligato a lasciare uscire Assange

 

Quito, 16 ago (Prensa Latina) Lo spagnolo Baltazar Garzon, capo della squadra della difesa di Julian Assange, ha affermato che il Regno Unito è obbligato a lasciare uscire al fondatore di Wikileaks dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra. In dichiarazioni in Spagna, riprodotte qui dalla stampa locale, Garzon ha detto che il governo britannico è obbligato a dare questo passo una volta concesso l'asilo al giornalista australiano, altrimenti accorreranno ad istanze internazionali di giustizia. Quello che deve fare il Regno Unito è applicare gli obblighi diplomatici della Convenzione del Rifugiato e lasciare libero Assange, dandogli un salvacondotto, questo ha enfatizzato in un'intervista per il quotidiano spagnolo El Pais. Garzonha criticato  l'atteggiamento del Regno Unito e la minaccia di assaltare l'Ambasciata ecuadoriana a Londra per arrestare Assange ed estradarlo in Svezia, e secondo lui questo paese deve applicare la Convenzione del Rifugiato e rispettare il rischio che corre una persona vittima di una persecuzione politica. Secondo il giornale, l'ex giudice dell'Udienza Nazionale spagnola mantenne il mercoledì una conversazione col fondatore di Wikileaks da Repubblica Dominicana, dove ha assistito alla nomina del nuovo presidente, Danilo Medina. “Ero molto fiducioso in che gli concedessero l'asilo, come così è stato. L’ho visto molto tranquillo e forte di coraggio. Sa che ha la ragione è dalla sua parte”, delimitò. Garzon pensa che la vita del giornalista australiano corre pericolo, per cui la sua consegna alla Svezia per presunti delitti sessuali è una scusa per portarlo negli Stati Uniti e giudicarlo per aver pubblicato informazione compromettente del governo imperialista. Durante la sua recente visita a Quito in compagnia di Christine Assange, madre del giornalista australiano, Garzon ha detto a Prensa Latina che l’unica cosa che ha fatto il suo cliente è stato dare pubblicità ad un ingrossato volume di informazioni attraverso Wikileaks. Garzon ha detto che il giornalista è completamente indifeso, benché possano intuirsi le accuse contro di lui dovute ai documenti di Wikileaks compromettenti per gli Stati Uniti. Non abbiamo nessuna informazione degli Stati Uniti in base al procedimento della Gran Giuria perchè è segreto, e pertanto le accuse sono segrete, le possibili pene sono segrete e lui è assolutamente indifeso, ha infatizzato. La questione non sta in che cosa ha fatto bene o male Assange, bensì che cosa hanno fatto male quelli che realizzarono le attività denunciate da lui, ha concluso. Ig/yp

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