L'Ecuador aspetta riunione dell’UNASUR, ALBA ed OSA per minaccia britannica
16
ago (Prensa Latina) Il cancelliere dell'Ecuador, Ricardo Patiño,
ha informato che questo fine settimana potrebbe realizzarsi la
riunione urgente sollecitata a vari organismi regionali dopo la
minaccia britannica di entrare nella sua ambasciata a Londra. Il
diplomatico ha confermato la convocazione all'Unione delle Nazioni
Sud-americane (UNASUR), l'Alleanza Bolivariana per i Popoli della
Nostra America (ALBA) e l'Organizzazione degli Stati Americani (OEA),
davanti alla possibilità che il Regno Unito invada la missione
diplomatica ecuadoriana per arrestare Julian Assange. Patiño
ha precisato che i segretari generali e la presidenza di questi tre
organismi hanno accolto la richiesta di Quito, per cui si aspetta che
possa concretarsi l'appuntamento dell'UNASUR e dell'ALBA sabato e
domenica, in questo paese. Nel caso dell'OSA, ha segnalato che il
segretario generale, Josè Miguel Insulza, ha esposto che convocherà ad
un incontro straordinario nei prossimi giorni per valutare il
sollecito. “Speriamo che l'OSA in questo caso possa dare la
risposta che deve dare”,ha enfatizzato in una conferenza stampa con i
mezzi accreditati in questa capitale dopo il conferimento dell'asilo
al giornalista australiano. Patiño ha valutato la possibilità di ricorrere alla Corte Internazionale de L'Aia per dirimere questa
situazione, in caso che il governo britannico si rifiuti di concedere
il salvacondotto ad Assange affinché abbandoni la sede diplomatica e
viaggi in Ecuador, dopo la concessione, questo giovedì, dell'asilo
sollecitato da lui. L'Ecuador cerca che questi organismi
internazionali si pronuncino rispetto alla comunicazione del Regno
Unito delle sue presunte facoltà per arrestare il fondatore di
Wikileaks all'interno del recinto diplomatico, in caso che questo non
sia consegnato. Da parte sua, il governo britannico ha anticipato nel
suo Comunicato consegnato a Quito che non darà il permesso affinché
Assange possa viaggiare in Ecuador, dopo essere rimasto nell'ambasciata ecuadoriana a Londra dal 19 giugno di questo anno. Inoltre, in
dichiarazioni da Londra si assicura che non procederà secondo questa
petizione perché il Governo ha il dovere di estradarlo in Svezia,
dove è reclamato per essere interrogato intorno a presunti delitti
sessuali. L'Ecuador ha ratificato la sua posizione di fronte alle
minacce del Regno Unito ed ha affermato che non è possibile permettere
che il processo di studio e conversazioni amichevoli con questo
governo sull'asilo di Assange si veda pregiudicato e deriso da una
comunicazione ufficiale che aggredisce l'Ecuador. Patiño ha esposto
che non è possibile ammettere che la reazione dei portavoci
ufficiali sul lamento pubblico per tanto improprio comportamento si
diminuisca all'allegra dichiarazione che solo sono stati onesti con
la loro posizione. Tali dichiarazioni, affermò Patiño, è come
dire, più o meno, ti colpisco selvaggiamente, ma se tu ti comporti
bene, può essere che non ti colpisca tanto selvaggiamente. Dipende
da come ti comporti.
Michael Moore applaude l’asilo politico di Julian Assange in Ecuador
Washington,
16 ago (Prensa Latina) Il cineasta statunitense Michael Moore
ha applaudito la decisione dell'Ecuador di concedere asilo politico al
fondatore di Wikileaks, Julian Assange, e spinge i londinesi a
manifestare davanti all'ambasciata. “Per favore amici di
Londra, vadano all'ambasciata dell'Ecuador a protestare contro il
piano di governo di arrestare Assange”, ha scritto nel suo account
in Twitter il fautore di Farenheit 9/11 e Sicko. Il cineasta
ha informato anche che gli attivisti del movimento di protesta Occupy
Wall Street stanno convocando la gente a dirigersi al consolato
britannico a New York per opporsi alla minaccia britannica di entrare
nell'ambasciata dell'Ecuador. Il documentarista, ha difeso sempre
Assange, per considerarlo un pioniere della libertà di espressione,
del governo indipendente e della rivoluzione digitale del
giornalismo. Moore, riconosciuto per la sua posizione progressista
e la sua visione critica verso la globalizzazione, si unì alle
decine di artisti ed intellettuali statunitensi che sollecitarono al
presidente dell'Ecuador, Rafael Correa, asilo politico per il
portavoce di WikiLeaks. Alla relazione di queste personalità che
inviarono la missiva al mandatario ecuadoriano in giugno scorso si
sono sommate , tra gli altri, i cineasti Danny Glover, Oliver Stone e la
scrittrice Naomi Wolf. Ig/rml
Garzon: Regno Unito è obbligato a lasciare uscire Assange
Quito,
16 ago (Prensa Latina) Lo spagnolo Baltazar Garzon, capo della
squadra della difesa di Julian Assange, ha affermato che il
Regno Unito è obbligato a lasciare uscire al fondatore di Wikileaks
dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra. In dichiarazioni in
Spagna, riprodotte qui dalla stampa locale, Garzon ha detto che il
governo britannico è obbligato a dare questo passo una volta
concesso l'asilo al giornalista australiano, altrimenti accorreranno
ad istanze internazionali di giustizia. Quello che deve fare il Regno
Unito è applicare gli obblighi diplomatici della Convenzione del
Rifugiato e lasciare libero Assange, dandogli un salvacondotto,
questo ha enfatizzato in un'intervista per il quotidiano spagnolo El Pais.
Garzonha criticato l'atteggiamento del Regno Unito e la minaccia di
assaltare l'Ambasciata ecuadoriana a Londra per arrestare Assange ed
estradarlo in Svezia, e secondo lui questo paese deve applicare la
Convenzione del Rifugiato e rispettare il rischio che corre una
persona vittima di una persecuzione politica. Secondo il giornale,
l'ex giudice dell'Udienza Nazionale spagnola mantenne il mercoledì
una conversazione col fondatore di Wikileaks da Repubblica
Dominicana, dove ha assistito alla nomina del nuovo presidente,
Danilo Medina. “Ero molto fiducioso in che gli concedessero
l'asilo, come così è stato. L’ho visto molto tranquillo e forte
di coraggio. Sa che ha la ragione è dalla sua parte”, delimitò.
Garzon pensa che la vita del giornalista australiano corre pericolo,
per cui la sua consegna alla Svezia per presunti delitti sessuali è
una scusa per portarlo negli Stati Uniti e giudicarlo per aver
pubblicato informazione compromettente del governo imperialista.
Durante la sua recente visita a Quito in compagnia di Christine
Assange, madre del giornalista australiano, Garzon ha detto a Prensa
Latina che l’unica cosa che ha fatto il suo cliente è stato dare
pubblicità ad un ingrossato volume di informazioni attraverso
Wikileaks. Garzon ha detto che il giornalista è completamente
indifeso, benché possano intuirsi le accuse contro di lui dovute ai
documenti di Wikileaks compromettenti per gli Stati Uniti. Non
abbiamo nessuna informazione degli Stati Uniti in base al
procedimento della Gran Giuria perchè è segreto, e pertanto le
accuse sono segrete, le possibili pene sono segrete e lui è
assolutamente indifeso, ha infatizzato. La questione non sta in
che cosa ha fatto bene o male Assange, bensì che cosa hanno fatto
male quelli che realizzarono le attività denunciate da lui, ha
concluso. Ig/yp
Nessun commento:
Posta un commento