venerdì 31 agosto 2012

CELAC-Cina: Dalle parole ai fatti


CELAC-Cina: Dalle parole ai fatti



anticLuis Melián *
La proposta si è fatta sentire per la prima volta nel giugno scorso ed in agosto è diventata una realtà. La Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC) e Cina hanno già stabilito un meccanismo regolare per dialogare, allo scopo di dare impulso ai loro rapporti. Questo obiettivo ha fatto sì che si siano riuniti a Pechino i cancellieri Alfredo Moreno del Cile e Nicolas Maduro del Venezuela, insieme al vice ministro cubano degli Affari Esteri Rogelio Sierra, rappresentanti della troika del blocco regionale, inviatati dal titolare anfitrione Yang Jiechi. Questi incontri dello scorso 9 agosto hanno marcato l’inizio ufficiale dei rapporti tra la seconda economia mondiale e la CELAC, costituita in maniera definitiva nel dicembre del 2011, come una dimostrazione dell’interesse all’integrazione dei loro membri. La maggior parte dei 33 paesi che formano parte di questo gruppo mantiene rapporti con Cina, in alcuni casi da qualche decada ed esiste un’amplia cooperazione in diversi settori, ciò che spiega esplicitamente questo nuovo passo rispetto ai vincoli tra il gigante asiatico e la menzionata comunità. Basta ricordare che il commercio tra entrambe le parti ha superato i 240mila milioni di dollari nel 2011. La meta è sorpassare i 400mila milioni di dollari nei prossimi cinque anni. Del rinforzamento di questi rapporti parla anche lo scambio di visite di alto livello. A modo di esempio, dal maggio passato alla data vennero a Pechino i presidenti della Colombia, di Cuba e del Costa Rica, mentre il primo ministro Wen Jiabao realizzò alla fine di giugno un viaggio in Brasile, in Argentina, in Uruguay ed in Cile, con risultati concreti che aspirano a relazioni di maggiore contenuto. Per tutto questo, non deve essere una sorpresa la proposta del consolidamento del citato meccanismo di dialogo, che è stato presentato dal capo del governo cinese nel suo discorso davanti alla Commissione Economica per America Latina ed i Caraibi nella capitale cilena, dove è terminato il suo viaggio. E per continuare a guadagnare tempo, la troika della CELAC e Cina si riuniranno di nuovo in settembre prossimo durante l’Assemblea Generale dell’ONU, secondo quanto hanno riferito qui. È chiaro che questi rapporti porteranno più cooperazione, non solo economica, ma anche politica, conclusione a cui si è arrivati dai criteri espressi da Wen in quell’occasione. Tutte e due le parti hanno uno scopo comune, lo sviluppo, e condividono tanti interessi. Per tutto ciò hanno anche proposto di rinforzare la cooperazione sulla base della fiducia e sulla politica e di incrementare i contatti tra i parlamenti, i partiti politici e i governi locali. L’iniziativa include gli investimenti, le finanze, l’infrastruttura ed il settore agro- alimentare, tra gli altri. Adesso si lavora con questi temi. Il cancelliere venezuelano ha spiegato a Prensa Latina, quando è finita la riunione della troika con il cancelliere cinese, che “sono nate delle idee per un’agenda di lavoro” di ciò che sarebbe il piano di sviluppo congiunto di questo meccanismo. Il successo di questi rapporti permette inoltre di riconoscere la CELAC come un forum che cerca di integrarsi con il mondo emergente. I rappresentanti latinoamericani e dei Caraibi sono stati prima in India, anche con sfide e aspirazioni comuni alle altre regioni, come è lo sviluppo integrale per il bene dei rispettivi popoli. A Nuova Delhi, la Missione ha promosso maggiori vincoli tra il suo gruppo e questo paese tramite contatti che si avranno nei prossimi mesi. Se la CELAC aveva bisogno di interlocutori fuori dal suo intorno, le due nazioni asiatiche hanno stabilito un rapporto che a giudicare dai passi iniziali fatti, di sicuro verrà ampliato per un maggiore protagonismo internazionale del nuovo blocco. *corrispondente di Prensa Latina in Cina



Nessun commento:

Posta un commento