Più
di 60.000 mercenari stranieri infiltrati in Siria
Il
governo di Bashar Al-Assad ha denunciato l’infiltrazione in Siria
di almeno 60.000 mercenari provenienti da Turchia, Israele e Libia,
ha informato Telesur.
Nonostante
vari governi abbiano ritirato il personale diplomatico, e la stessa
Croce Rossa ha deciso di fare lo stesso con i suoi rappresentanti,
Hisham Wannous, corrispondente di Telesur in Siria, assicura che a
Damasco regna la calma dopo che le forze di Al Assad sono riuscite a
guadagnare terreno ed a perseguire i cosiddetti ribelli in tutto il
paese. “Damasco è calma. L’Esercito è riuscito a controllare la
situazione”, ha scritto Wannous su Twitter.
Funzionari
statunitensi hanno detto chiaramente che il loro paese sta provando a
creare “condizioni che conducano ad un rapido collasso del regime
siriano” e “si sta concentrando nella preparazione della
popolazione per l’inevitabile caduta del suo presidente, Bashar Al
Assad”
Questa
sentenza è stata formulata dal sottosegretario degli Affari Pubblici
del Dipartimento di Stato, Mike Hammer, che ha precisato che gli USA
sperano che dopo l’allontanamento di Al Assad tutti i gruppi etnici
e religiosi della Siria “siano capaci di unirsi e formare un
governo che rifletta gli interessi di tutta la popolazione”.
Inoltre
Hummer non ha negato che lo scopo della politica degli USA rispetto
al conflitto siriano è “l'appoggio all’opposizione”, anche se
ha precisato che il suo paese non sta fornendo armi.
Il
diplomatico ha sottolineato che l’intenzione di Washingtn è di
creare le “condizioni che conducano ad un rapido collasso”, del
governo di Al Assad che “permettano una transizione politica
opportuna per gli USA”
Per
risolvere questo problema, ha precisato, la Casa Bianca ha intenzione
di ricorrere ad un inasprimento delle sanzioni economiche contro
Damasco.
L’Iran
offre il suo appoggio alla Siria
La
Repubblica Islamica dell’Iran ha promesso che il suo appoggio al
governo siriano resterà “immutabile”, con la sua “esperienza e
capacità”. “Considerando che i poteri si sono uniti per
danneggiare la nazione siriana, la posizione dell’Iran verso il
paese non può cambiare: staremo sempre insieme ai nostri fratelli”,
ha proclamato il primo vicepresidente dell'Iran, Mohammad Reza
Rahimi.
Il
segretario del Consiglio Nazionale di Sicurezza dell’Iran, Saeed
Jalili, ha invocato le relazioni strategiche tra la Repubblica
Islamica e la Siria, sottolineando che Teheran è disposta ad
appoggiare Damasco “come non mai, per contrastare le pressioni
straniere”.
(Traduzione
Granma Int.).
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