Cubadebate, il web cubano contro il terrorismo mediatico, il 4 febbraio riportava che Cinque
compagnie aeree dell’impero USA chiedono
di attivare linee sia per il commercio e evidentemente anche per portare a Cuba il nuovo "esercito" di turisti yankees, che ,come è
ben risaputo sono i peggiori e i più insulsi del pianeta .
.
A stabilirlo è un recente sondaggio
svolto da una società di ricerche di settore, la Mandala Research, per conto di
LivingSocial, uno dei più grandi social buying mondial , quali sono i motivi che
declassano il viaggiatore medio americano?
Secondo il
sondaggio sembra siano la caricatura di sé stessi: cappellino, sorriso
stampato, distrazione e goffaggine. Gli americani perdono spesso i
documenti, gli aerei, le coincidenze, i bagagli, rimangono senza contanti
(è vero anche che negli Stati Uniti la carta di credito si usa anche per
acquistare il quotidiano); e come se non bastasse rimangono vittime delle
fregature e di bisogni fisiologici imbarazzanti. Tanto da non trovare in tempo
i servizi. gSocial, uno dei più grandi social buying mondiali, inoltre dice che viaggino poco e che, quando lo fanno, li
assalga una sorta di cleptomania che li spinge a rubare dagli hotel
di tutto e di più, per esempio il sondaggio riporta che quattro americani su dieci hanno rubato qualcosa
in hotel, nascondendo nella valigia furtivamente un po’ di tutto, dalle
ciabatte agli asciugamani (molto ricorrenti), dalla Bibbia all’ombrello per
finire persino con l’ingombrante cuscino.....
In
alcuni siti di turismo troviamo turisti di altri paesi disgustati dagli
atteggiamenti dagli Statunitensi, su tripadvisory
si legge :
“A
Cancun ci sono locali che meritano di passarci una serata se non fosse pieno di
americani ubriachi e rumorosi,”…..
“A Cancun quando
c'eravamo noi, era il periodo dello"Spring Break", le vacanze degli
studenti americani, e tutti i locali erano pieni di giovani (ubriachi dal
mattino alla sera) che facevano casino”
si leggono ovunque tante altre lamentele contro il turismo Statunitense e non solo a Cancun di cui pare si sentano padroni,... in merito ad Haiti si legge :”
"Quello che più mi indignò di quello che vidi allora fu osservare la
criminale soddisfazione dei turisti nordamericani che passeggiavano per il
paese come se fosse suo"
”Per
fortuna sembra che le trasferte
americane all'estero siano di
breve durata (una media di 16 giorni contro i 27 degli australiani), ma sono
più numerose di quanto gli stereotipi raccontino (si dice che solo il 15% degli
americani abbia il passaporto). Dalle interviste risulta infatti che il 78 per
cento degli americani ha visitato almeno uno stato estero, il 61% più nazioni,
mentre il 36% da quattro in su.
Non entriamo nel merito di consumo di alcool o droghe pesanti, perchè in questo caso ci sarebbe da scrivere un libro
invece di un post , sappiamo che buona parte di Statunitensi ne sono assidui consumatori sia nel loro paese che fuori,.... ...se presto o tardi la nuova orda di turisti made in USA metterà piede a Cuba, le autorità dovranno mettere in conto sia "benefici" che i pericoli, tale apertura potrebbe essere come un cavallo di Troia dove dentro si può infiltrare di tutto di più ....., e probabilmente dovrà mettere in conto
che un’ingente quantitativo di turisti di altri paesi, adesso abituali di Cuba, potrebbero orientarsi su altre destinazioni per incompatibilità con il turista yanqui o magari per la perdita di quel fascino che Cuba ha avuto fino ad oggi!!
By Sandino
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