D Rete di Solidarietà con la
Rivoluzione Bolivariana :
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Muro pintado en la ciudad de
Caracas / Miguel Gutiérrez
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Questo appello è rivolto a tutte le persone
- che hanno a cuore la libertà e la giustizia sociale, un
binomio inseparabile e un termometro di civiltà.
- che riconoscono il diritto inalienabile di un popolo a
scegliere, in modo trasparente e consapevole, il cammino per realizzarle.
- che
considerano insopportabile l'imposizione di guerra, esclusione e fame decisa da
una porzione di privilegiati nei confronti della stragrande maggioranza degli
esseri umani.
Con questo appello vogliamo:
- esprimere piena solidarietà al popolo venezuelano, che ha
scelto la strada del socialismo, riconfermata dalle urne per oltre 15 anni attraverso
elezioni legittime e trasparenti.
- Rifiutare
con forza le sanzioni emesse dagli Stati uniti così come ogni altro tipo di
ingerenza esterna nelle decisioni sovrane del paese
- Respingere
la campagna di denigrazione che mira a dipingere un governo eletto dal popolo
come “una dittatura” incurante dei diritti umani, e a presentare i tentativi
violenti di rovesciarlo come “dimostrazioni pacifiche” contro un sistema
totalitario.
- Denunciare
il poderoso sabotaggio delle grandi imprese private all'economia del paese
- Suggerire
alcune riflessioni in forma di semplici domande:
Si dice
che in Venezuela c'è fame e penuria. Come si spiega allora che, sia la Fao che
l'Oms, già nel 2012 hanno considerato il paese uno dei 4 dell'America latina in
cui l'indice degli affamati è inferiore al 5%?
Si è
detto che la causa delle devastazioni, degli incendi e delle manifestazioni
scoppiate nel febbraio del 2014 fosse la carenza di prodotti basici. Perché
allora non si sono verificati saccheggi di negozi e supermercati, frequenti
quando c'è fame e penuria, ma azioni politiche organizzate e concepite per
essere amplificate dai media?
L'Oms e
altri organismi internazionali hanno riconosciuto che i progressi compiuti dal
Venezuela nel campo della salute sono tra i più avanzati della regione. Perché
l'opposizione dice che le violenze sono scoppiate per la “mancanza di
medicine”?
Perché
il centro delle proteste contro la “penuria” è stata la Plaza Altamira, un
quartiere di classe media e agiata dove vive una maggioranza di abitanti di pelle
bianca e non - come sarebbe stato logico - i quartieri poveri e di popolazione
meticcia, visto che il Venezuela è il paese con maggior percentuale di
afrodiscendenti del Sudamerica eccettuato il Brasile?
L'Unesco
ha riconosciuto che il Venezuela è il quinto paese col maggior numero di
matricole universitarie al mondo, che durante il socialismo ha registrato una
crescita di oltre 800%. In oltre 15 anni non si ha memoria di una sola lotta
del movimento studentesco per ottenere il diritto allo studio e alla gratuità
dell'insegnamento universitario. Perché si sono visti studenti in abiti
griffati marciare contro “le torture” e per “il cibo”?
E si
potrebbe continuare, citando l'informazione manipolata che è giunta a spacciare
per immagini delle proteste in Venezuela fotografie di torture e repressione
provenienti invece dal Cile, dall'Europa o dalla Siria.
E si
potrebbe continuare dando voce ai famigliari delle vittime delle “guarimbas”
(tecniche di violenza di strada messe in atto dall'estrema destra durante le
proteste), ai quali il Parlamento europeo non ha voluto concedere udienza.
E si
potrebbe continuare...
Questo
appello è rivolto a tutte le persone
- che
hanno a cuore libertà e giustizia
- che
riconoscono e difendono il diritto degli oppressi al proprio riscatto
- e che
non hanno paura di farsene contagiare
Hacia el II Encuentro Italiano de Solidaridad con la Revolución Bolivariana
Napoli - 10-12 Abril 2015
Verso il II Incontro Italiano di Solidarietà con la
Rivoluzione Bolivariana
Napoli - 10-12 Aprile 2015