giovedì 12 marzo 2015

VENEZUELA, LA PAURA DELL'ESEMPIO

 D Rete di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana :

Muro pintado en la ciudad de Caracas / Miguel Gutiérrez 

Questo appello è rivolto a tutte le persone

- che hanno a cuore la libertà e la giustizia sociale, un binomio inseparabile e un termometro di civiltà.

- che riconoscono il diritto inalienabile di un popolo a scegliere, in modo trasparente e consapevole, il cammino per realizzarle.

- che considerano insopportabile l'imposizione di guerra, esclusione e fame decisa da una porzione di privilegiati nei confronti della stragrande maggioranza degli esseri umani.

Con questo appello vogliamo:

- esprimere piena solidarietà al popolo venezuelano, che ha scelto la strada del socialismo, riconfermata dalle urne per oltre 15 anni attraverso elezioni legittime e trasparenti.

- Rifiutare con forza le sanzioni emesse dagli Stati uniti così come ogni altro tipo di ingerenza esterna nelle decisioni sovrane del paese

- Respingere la campagna di denigrazione che mira a dipingere un governo eletto dal popolo come “una dittatura” incurante dei diritti umani, e a presentare i tentativi violenti di rovesciarlo come “dimostrazioni pacifiche” contro un sistema totalitario.

- Denunciare il poderoso sabotaggio delle grandi imprese private all'economia del paese

- Suggerire alcune riflessioni in forma di semplici domande:
Si dice che in Venezuela c'è fame e penuria. Come si spiega allora che, sia la Fao che l'Oms, già nel 2012 hanno considerato il paese uno dei 4 dell'America latina in cui l'indice degli affamati è inferiore al 5%?
Si è detto che la causa delle devastazioni, degli incendi e delle manifestazioni scoppiate nel febbraio del 2014 fosse la carenza di prodotti basici. Perché allora non si sono verificati saccheggi di negozi e supermercati, frequenti quando c'è fame e penuria, ma azioni politiche organizzate e concepite per essere amplificate dai media?
L'Oms e altri organismi internazionali hanno riconosciuto che i progressi compiuti dal Venezuela nel campo della salute sono tra i più avanzati della regione. Perché l'opposizione dice che le violenze sono scoppiate per la “mancanza di medicine”?
Perché il centro delle proteste contro la “penuria” è stata la Plaza Altamira, un quartiere di classe media e agiata dove vive una maggioranza di abitanti di pelle bianca e non - come sarebbe stato logico - i quartieri poveri e di popolazione meticcia, visto che il Venezuela è il paese con maggior percentuale di afrodiscendenti del Sudamerica eccettuato il Brasile?
L'Unesco ha riconosciuto che il Venezuela è il quinto paese col maggior numero di matricole universitarie al mondo, che durante il socialismo ha registrato una crescita di oltre 800%. In oltre 15 anni non si ha memoria di una sola lotta del movimento studentesco per ottenere il diritto allo studio e alla gratuità dell'insegnamento universitario. Perché si sono visti studenti in abiti griffati marciare contro “le torture” e per “il cibo”?
E si potrebbe continuare, citando l'informazione manipolata che è giunta a spacciare per immagini delle proteste in Venezuela fotografie di torture e repressione provenienti invece dal Cile, dall'Europa o dalla Siria.
E si potrebbe continuare dando voce ai famigliari delle vittime delle “guarimbas” (tecniche di violenza di strada messe in atto dall'estrema destra durante le proteste), ai quali il Parlamento europeo non ha voluto concedere udienza.
E si potrebbe continuare...

Questo appello è rivolto a tutte le persone

-      che hanno a cuore libertà e giustizia

-      che riconoscono e difendono il diritto degli oppressi al proprio riscatto

-      e che non hanno paura di farsene contagiare




Hacia el II Encuentro Italiano de Solidaridad con la Revolución Bolivariana
Napoli - 10-12 Abril 2015

Verso il II Incontro Italiano di Solidarietà con la
Rivoluzione Bolivariana
Napoli - 10-12 Aprile 2015

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