mercoledì 4 marzo 2015

DICHIARAZIONE MINREX SU VENEZUELA /INCONTRO DI FIDEL CON GLI EROI


Il Ministero delle Relazioni Estere della Repubblca di Cuba esprime la sua immutabile solidarietá ed appoggio al popolo ed al Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela ed al suo legittimo Presidente Nicolas Maduro Moros, di fronte al recente tentativo di colpo di Stato, ai piani piani di attentato ed alle cospirazioni posteriormente denunciate.
Cuba ripudia la guerra economica e mediatica contro la Rivoluzione Bolivariana e respinge energicamente le dichiarazioni e le azioni di ingerenza degli Stati Uniti e dell’Organizzazione degli Stati Americani che incoraggiano e promuovono la sovversione interna, in violazione della sovranitá, dell’indipendenza e della libera determinazione del popolo venezuelano.
Il Ministero delle Relazioni Estere della Repubblica di Cuba ratifica, ancora una volta, che i collaboratori cubani presenti  nella fraterna nazione, continueranno a compiere il proprio dovere in qualsiasi circostanza, in favore del fraterno popolo venezuelano, solidale e nobile.

L’Avana, 20 febbraio 2015                                                      
 “Anno 57 della Rivoluzione”

INCONTRO DI FIDEL CON GLI EROI


Li ho ricevuti sabato 28 febbraio,Tre di loro avevano consumato 15 lunghi anni, nel pieno della loro gioventú, respirando l’aria umida, maleodorante e ripugnante dei sotterranei delle prigioni yanquis, dopo essere stati condannati da giudici corruttibili. Gli altri due, che cercavano anch’essi di impedire i piani criminali dell’impero contro la loro Patria, furono condannati a vari anni di carcere brutale.

Gli stessi organismi investigativi, estranei totalmente al piú elementare senso della giustizia, parteciparono alla disumana partita di caccia.

I servizi cubani non aveva assolutamente bisogno di seguire movimenti di nessun installazione militare degli Stati Uniti, perché potevano osservare dallo spazio tutto ció che si muoveva sopra il nostro pianeta attraverso la Base di Esplorazione Radioelettrica “Lourdes”, a sud della capitale di Cuba. Questo centro era capace di rilevare qualsiasi oggetto che si muovesse a migliaia di miglia dal nostro paese.

I Cinque Eroi antiterroristi, che non hanno arrecato alcun danno agli Stati Uniti, cercavano di prevenire ed impedire atti di terrorismo contro il nostro popolo, organizzato dagli organi dei servizi nordamericani che l’opinione pubblica mondiale conosce anche troppo bene.

Nessuno dei Cinque Eroi ha eseguito il proprio compito in cerca di applausi, di premi o di gloria. Hanno ricevuto i loro titoli d’onore perché non li hanno cercati. Essi, le loro mogli, i loro genitori, i loro figli e fratelli, i loro concittadini, tutti noi abbiamo il legittimo diritto a sentirci orgogliosi.

Nel luglio del 1953, quando attaccammo la caserma Monada, io avevo 26 anni e molto meno esperienza di quella che loro hanno dimostrato. Se si trovavano negli Stati Uniti non era per arrecare danno a quel paese, o per vendicarsi dei crimini che lí venivano organizzati, con la fornitura di esplosivo, contro il nostro paese. Cercare di impedirli era assolutamente legittimo.

La cosa principale al loro arrivo era salutare i propri familiari, gli amici ed il popolo, senza trascurare un solo minuto lo stato di salute e procedere ad un rigoroso controllo medico.

Pero ore ieri sono stato felice. Ho ascoltato racconti meravigliosi di eroismo del gruppo capeggiato da Gerardo e assecondato da tutti, compreso il pittore e poeta che conobbi mentre costruiva una delle sue opere nell’aerodromo di Santiago di Cuba. E le moglie? I figli e le figlie? Le sorelle e le madri? Non  li aspettano? Bisogna celebrare il ritorno e l’allegria con la famiglia!

Ieri, volevo immediatamente conversare con i Cinque Eroi. Per cinque ore é stato quello il tema. Da ieri, fortunatamente, dispongo del tempo sufficiente per chiedere loro di investire una parte del loro immenso prestigio in qualcosa che sarà estremamente utili al nostro popolo.

Fidel Castro Ruz
1 marzo 2015
Ore 22.12  



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