marzo 2016
L'Amministrazione Obama, ha ripetutamente snobbato le proposte di negoziazione
della Corea del Nord per diversi anni, è riuscita la scorsa settimana ad
assicurarsi dure sanzioni delle Nazioni Unite che possono solamente allontanare
gli sforzi di dialogo.
Apparentemente finalizzato a limitare la capacità della Corea del Nord di
portare avanti il proprio programma di armamenti nucleari, il contenuto della
Risoluzione n. 2270 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sembra
invece in concreto volta a procurare una grave instabilità od addirittura un
crollo economico vero e proprio.
Ci sono numerosi articoli nella risoluzione che sono finalizzati ad infliggere
un danno economico alla Repubblica Popolare Democratica di Corea e qui si
prendono in esame i più importanti. L'articolo 29 proibisce alla Corea del Nord
l'esportazione di carbone, ferro e minerali di ferro a meno che non possa
essere dimostrato che il ricavo della loro vendita non sia compiuta
"esclusivamente per scopi di sostentamento". Quando gli scambi esteri
provenienti dalle esportazioni finiscono nelle casse delle imprese minerarie,
non può essere dimostrata o provata una relazione con le finalità del suo
utilizzo. In altre parole, questo articolo finisce per essere un divieto totale
alle esportazioni in relazione a questi beni.
La risoluzione impone anche un divieto assoluto all'esportazione di oro,
minerali di titanio, di vanadio ad altri minerali rari. Queste restrizioni al
commercio finiscono per eliminare la maggior parte delle esportazioni della
Corea del Nord.
Gli Stati membri dell'ONU non possono vendere carburante per aerei alla
Repubblica Democratica di Corea, eccetto quello necessario agli aerei
nordcoreani per tornare in patria dall'estero. Col tempo, tuttavia, man mano
che le riserve si prosciugheranno, l'effetto di tale sanzioni finirà per
lasciare a terra tutto il traffico aereo della Nord Corea.
L'articolo 32 impone un congelamento di tutti gli asset finanziari detenuti
all'estero da enti della Nord Corea o da singoli soggetti che uno stato membro
dell'ONU giudichi essere coinvolti in traffici vietati dalla Risoluzione delle
Nazioni Unite.
Si richiede agli stati membri di effettuare ispezioni su ogni spedizione
proveniente o diretta in Corea del Nord, per la ricerca delle merci di cui è
vietato il traffico. I ritardi nelle spedizioni navali dovuti alle ispezioni
finiranno inevitabilmente per causare perdite o penali finanziarie. Inoltre, i
partners commerciali della Corea del Nord potranno decidere di risolvere i
contratti quando le date contrattuali di spedizione non saranno rispettate a
causa dei ritardi dovuti alle ispezioni. La vera natura di queste misure è
quella di strangolare la capacità della Nord Corea di impegnarsi nel commercio
ordinario.
Trentuno navi nordcoreane sono state colpite da procedure di sequestro dei beni
all'estero e una di queste, la Jin Teng, è stata perquisita e bloccata dopo che
ha attraccato nella Baia di Subic, sebbene l'ispezione del carico non avesse
rivelato il trasporto di beni proibiti. L'equipaggio nordcoreano è stato
espulso e la Repubblica Democratica di Corea non è stata per nulla risarcita
per la perdita del carico di 6.830 tonnellate.
Potenzialmente, le norme di più ampia portata sono quelle che hanno a che
vedere con le istituzioni finanziarie. Gli stati membri sono invitati a
bloccare l'operatività bancaria della Nord Corea negli istituti del proprio territorio
ed i conti correnti esistenti stanno per essere coattivamente chiusi. Neppure è
consentito agli stati membri delle Nazioni Unite aprire istituti od imprese
finanziarie in Nord Corea né intrattenere alcun tipo di transazione finanziaria
con la Repubblica Democratica.
Se nessuna istituzione finanziaria può intrattenere affari con nessun ente
finanziario nordcoreano, questo avrà l'inevitabile effetto di eliminare
virtualmente ogni ordinario commercio con l'estero.
Gli Stati Uniti, agendo attraverso il mezzo delle risoluzioni del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU, stanno dichiarando una guerra economica contro la
Repubblica Democratica di Corea, imponendo sanzioni collettive all'intero
popolazione nordcoreana. Questa
ostilità degli Stati Uniti viene motivata
politicamente e viene rafforzata dalle buone relazioni con le altre nazioni che
operano al di fuori del trattato di non proliferazione nucleare. Israele, India
e Pakistan hanno tutti programmi di armamento nucleare in stato molto più
avanzato, ma solo la Repubblica Democratica Popolare di Corea viene fatta
oggetto di sanzioni. Similmente, molte nazioni lanciano propri satelliti in
orbita, ma solo la Nord Corea viene sanzionata perché lo fa.
Non c'è nessun "principio" in gioco, tranne forse quello per cui
nessun paese che gli Stati Uniti desiderano ad un certo punto schiacciare in un
modo o nell'altro possa sviluppare i mezzi per scongiurare un attacco militare.
Con l'avvio, il 7 di marzo, delle più grandi esercitazioni militari congiunte
tra USA e Corea del Sud volte a prevenire un'invasione nordcoreana, tutte le
strade diplomatiche sono state chiuse e le tensioni possono solamente
peggiorare.
*) Gregory Elich è nel comitato di direzione dello
Jasenovac Research Institute nonchè nel comitato consultivo del Korea Policy
Institute. E' collaboratore per la Voice of the People, ed uno dei coautori di
Killing Democracy: CIA and Pentagon Operations in the Post-Soviet Period,
pubblicato in lingua russa.
Gregory Elich * | globalresearch.ca
Traduzione per resistenze.org a
cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
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