mercoledì 16 marzo 2016

L’Unione europea volta pagina con L’Avana


Cuba. Addio «posizione comune» del ’96: vincolava le relazioni ai «diritti umani» secondo gli Usa

Fra l’Unione europea e Cuba «inizia una nuova fase storica». Lo ha sottolineato l’alta rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini venerdì, dopo la firma dell’Accordo per il Dialogo politico e la cooperazione tra l’Ue e l’Avana. Questo documento conclude due anni di negoziati per formalizzare, appunto, una nuova tappa nelle relazioni bilaterali. E per mettere in cantina la cosidetta «posizione comune», adottata dall’Unione nel 1996 sotto pressione di Washington, che vincolava le relazioni politiche e commerciali europee al «rispetto dei diritti dell’uomo» nell’isola caraibica. Mogherini l’ha detto chiaramente, alla conclusione dell’accordo: «De facto è la fine della “posizione comune”». I prossimi passi consistono nel far approvare questa misura dal Consiglio europeo «in parallelo» al processo di ratifica del documento firmato all’Avana.
Cosciente che la normalizzazione delle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti, iniziata a dicembre del 2014, avrebbe permesso agli Usa di guadagnare terreno in un territorio dove l’Europa ha consistenti interessi economici – è il secondo socio commerciale dell’isola dopo il Venezuela concorrendo con quasi il 22% dei flussi di importazione e esportazione – Mogherini era scesa in campo proprio un anno fa per accelerare le trattative con l’Avana che si trascivano sotto il peso della questione dei diritti umani sollevata soprattutto da alcuni paesi del Nord Europa. In questo lasso di tempo è stato possibile trovare una formula di accordo in modo che siano messi da parte i condizionamenti imposti dalla “posizione comune” – peraltro ignorata da 19 Paesi europei, Italia compresa, che hanno già stabilito relazioni bilaterali con Cuba- proprio una settimana prima della «storica» visita all’Avana del presidente Barack Obama.
I tempi stringono, dunque. Lo ha detto chiaramente Mogherini riferendosi alla ratifica del documento siglato venerdì: «Non posso dare una data precisa, ma posso assicurare che procederemo rapidamente…Siamo tutti entusiasmati dalla possibilità di migliorare le relazioni tra Unione europea e Cuba, promuovere il dialogo e la cooperazione per uno sviluppo sostenibile, i diritti umani e la democrazia, in modo da accompagnare il processo di attualizzazione dell’economia e della societa cubana in corso nell’isola», ha assicurato la responsabile della diplomazia europea.
Mogherini si è espressa chiaramente anche riguardo alla questione dell’embargo unilateralmente imposto a Cuba più di cinquant’anni fa dagli Stati Uniti: «Siamo d’accordo – ha affermato – che è totalmente obsoleto. Il blocco (economico, finanziario e commerciale) è una misura che appartiene a un altro secolo. Oggi le priorità sono il dialogo e la cooperazione e dunque l’embargo è un ostacolo che deve finire. I suoi effetti extraterritoriali sono illegali. La posizione dell’Unione europea è chiara: abbiamo la necessità che le imprese europee non siano penalizzate».
Mogherini si è incontrata successivamente col presidente Raúl Castro col quale ha concordato la volontà di continuare a lavorare per «il rafforzamento» delle relazioni bilaterali «sulla base di eguaglianza, reciprocità e rispetto mutuo». Sia col presidente cubano che con il ministro degli esteri Bruno Rodríguez, la responsabile della diplomazia europea ha affrontato anche temi di politica internazionale, dalla crisi migratoria in Europa alla delicata fase in corso in America latina.
Poste dunque le basi per «voltare pagina», L’Unione europea ha deciso di fornire al governo cubano un ulteriore aiuto di 10 milioni di euro «per lo sviluppo dell’isola».
Lo ha annunciato all’Avana il commissario europeo allo sviluppo Neven Mimica: il quale ha informato che 7,7 milioni saranno finalizzati alla modernizzazione economica dell’isola nei settori dell’ amministrazione pubblica e del fisco. Un altro settore di grande interesse per l’Europa è quello del turismo: proprio ieri, infatti, il governo ha informato che nei primi due mesi dell’anno sono giunti nell’isola un milione di turisti, con un incremento del quasi 30% rispetto allo scorso anno. La corsa agli investimenti nell’isola si fa infatti serrata. Ieri è circolata la notizia che almeno tre grandi compagnie nordamericane, la AT§T Inc, Starwood Hotels e Marriott International Inc sono in piene trattative per concludere accordi nell’isola prima della visita di Obama
Roberto Livi L’AVANA

Nessun commento:

Posta un commento