Il
governo svizzero abbandona la neutralità e finanzia la guerra civile
in Siria!
Partito
Comunista del Canton Ticino
Il
Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha stanziato 50'000
euro (circa 60'000 franchi) per le spese logistiche delle riunioni a
Berlino destinate a preparare l'opposizione siriana a un'eventuale
partenza del presidente della Repubblica Araba di Siria Bashar
al-Assad. In pratica Berna sta aiutando esplicitamente dei gruppi
integralisti islamici a prendere il potere per via armata in un paese
che non ha fatto niente di male al popolo svizzero.
Si
tratta, da parte del governo svizzero, di una vergognosa ingerenza
negli affari di un paese sovrano, che sta vivendo una guerra civile
in gran parte organizzata dagli Stati Uniti e da alcuni paesi
dell'Unione Europea (la Francia in primis) per imporre ai siriani un
governo più ligio agli interessi economici delle multinazionali
occidentali. Ricordiamo che l'opposizione siriana (il cosiddetto CNT)
ha promesso al governo francese l'usufrutto del 35% delle risorse
petrolifere siriane, qualora l'Eliseo decidesse di invadere
militarmente il paese.
La
Svizzera ha così un'altra volta abbandonato la sua sedicente
"neutralità" per schierarsi al fianco delle potenze
neo-colonialiste che stanno preparandosi a una nuova guerra di
saccheggio come è stato il caso in Irak e in Libia, che non sola
getta il Medio Oriente nel caos, ma che sfida in maniera
irresponsabile la Cina e la Russia, mettendo in grave pericolo la
pace mondiale. Esprimendo solidarietà al popolo siriano, ai partiti
comunisti e ai sindacati siriani impegnati a preservare
l'indipendenza del paese, la laicità e i diritti sociali, come
anti-imperialisti ribadiamo che la Svizzera, in quanto paese
neutrale, debba solo agire per favorire il dialogo fra le parti in
scontro, non certo per aiutarne una soltanto, tanto più che
l'opposizione siriano è tutt'altro che democratica.
Partito
Comunista del Canton Ticino
www.partitocomunista.ch
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