giovedì 13 settembre 2012

L'analisi marxista dei comunisti algerini sulla Siria/Análisis marxista de los comunistas argelinos a favor de Siria (1)


L'analisi marxista dei comunisti algerini sulla Siria

di Civilizacion Socialista

Gli stati imperialisti hanno fatto nuovi passi nella loro guerra dichiarata contro la Siria. Non nascondono la volontà di ignorare l'opposizione di Cina e Russia nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU alle loro operazioni nei confronti di questo paese, sotto una copertura internazionale "legale", al fine di collocare i loro lacchè servili al potere. La divulgazione delle presunte direttive segrete di Obama, che danno il via libera all'azione della CIA, è il segnale di un'offensiva senza precedenti di assassinare i leader, le personalità e i militanti che rifiutano di sottomettersi ai loro piani criminali e barbari di asservimento dei paesi arabi. Attraverso questa divulgazione, gli Stati Uniti ufficializzano le azioni segrete programmate da anni e attuate dall'anno scorso mentre lanciavano le loro operazioni in Libia per rovesciare il regime di Gheddafi. Danno apertamente il via libera al coordinamento delle azioni di tutte le forze imperialiste e reazionarie interne per distruggere, mediante la forza più brutale, un paese che non si piega alla loro volontà.

La divulgazione delle direttive di Obama arriva nel momento in cui confluiscono in Siria gruppi oscurantisti di mercenari ben pagati dall'Arabia Saudita e dal Qatar, addestrati da agenti di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, ben attrezzati con armi moderne, munizioni e tutti i tipi di materiali sofisticati di comunicazione. Infiltrazioni di massa principalmente dalla Turchia, ma anche dalla Giordania e da regioni del Libano controllate dalle forze di Hariri per seminare morte e distruzione nelle città e nei villaggi siriani. L'Unione europea partecipa attivamente a queste operazioni. Sotto la guida del Partito Socialista, la Francia imperialista moltiplica le minacce e le azioni per smembrare la Siria. L'invio di militari francesi al confine giordano-siriano, con il pretesto dell'assistenza medica ai rifugiati siriani, cela ipocritamente le operazioni di spionaggio prima di un intervento militare diretto, come ai tempi del colonialismo, quando la destra e la socialdemocrazia si alternavano per soddisfare gli interessi della borghesia bombardando Damasco, attaccando il popolo algerino, lanciando i loro paracadutisti a Suez, ecc…, la Germania da parte sua non rimane fuori. Presiede la commissione di esperti composta da rappresentanti delle multinazionali e harkis [collaborazionisti] siriani che prima di prendere il potere si stanno dividendo la ricchezza della Siria, senza dimenticare gli imprenditori siriani che accetteranno una piccola parte in cambio del loro tradimento e della loro sottomissione alle potenze estere.

Un'insurrezione armata che non ha nulla a che fare con le libertà democratiche

E' evidente dall'anno scorso che l'insurrezione armata in Siria, sostenuta dalle potenze imperialiste e dalle monarchie teocratiche del Golfo, non ha nulla a che fare con la lotta per le libertà democratiche e il progresso sociale. La rivolta armata è opera di gruppi che nascondono sempre di meno la loro volontà di creare uno stato confessionale che nega la libertà di coscienza e la libertà religiosa, come i paesi arabi e musulmani che usano l'Islam per far sì che operai e contadini accettino un feroce sfruttamento. Solo le persone in malafede o pagate dalla grande borghesia imperialista possono ancora simpatizzare con questa insurrezione, che sviluppa l'intervento imperialista e divulga menzogne per cercare di giustificarlo. E' chiaro che i reali obiettivi delle potenze imperialiste sono quelli di controllare la ricchezza petrolifera dei paesi arabi, sottomettere i lavoratori di questa regione ad un sovra-sfruttamento senza precedenti, in modo che siano loro a pagare le conseguenze della crisi del sistema imperialista. È chiaro che queste potenze cercano di far abortire le aspirazioni dei popoli arabi di un vero cambiamento, di costruire regimi democratici popolari che esprimano gli interessi dei lavoratori, dei contadini laboriosi, degli strati intermedi che vivono del salario del proprio lavoro, che mettano fine all'accaparramento e allo sfruttamento delle risorse e del frutto del lavoro dei produttori da parte delle multinazionali e di una minoranza di sfruttatori e beneficiari locali.

Anche se il regime siriano ha cambiato la sua natura di classe e da anni ormai non esprime gli interessi fondamentali delle classi lavoratrici della Siria, è impossibile metterlo sullo stesso piano dei terroristi islamici e delle potenze imperialiste. L'insurrezione armata della Siria ha un carattere nettamente reazionario a causa degli obiettivi oscurantisti e la visione sociale ed economica ultra liberale dei loro capi, la loro dipendenza politica, finanziaria e militare dai paesi imperialisti e dalle monarchie teocratiche del Golfo, il loro ruolo di braccio armato di questa coalizione di forze straniere. Dopo aver perso il sostegno di parte della popolazione che ingannata dalla propaganda sotto la maschera dell'Islam all'inizio aveva simpatizzato con loro, i leader dell'insurrezione cercano di imporsi con il terrore e la violenza più selvaggia.

La responsabilità maggiore delle disgrazie che hanno colpito il popolo siriano è dei principali dirigenti e politici borghesi e socialdemocratici dei paesi imperialisti. I criminali di guerra sono coloro che incitano dall'inizio dei disordini al rifiuto di ogni soluzione pacifica, all'uscita del capo di Stato siriano nonostante sia sostenuto dalla maggioranza della popolazione. La principale è Hillary Clinton, che ha chiamato i ribelli fondamentalisti a non cessare la lotta armata nello stesso preciso momento in cui gli Stati Uniti ipocritamente davano il loro assenso al piano Annan. Seguono i leader turchi, tunisini, quelli francesi di destra e "sinistra" che ospitano le riunioni dei falsi "Amici della Siria" e dei fantocci siriani sotto il nome di CNS. In realtà gli stati imperialisti stanno cercando di screditare le forze che si oppongono alla loro dittatura. Hanno manovrato per ottenere il disarmo unilaterale dello Stato siriano contro i gruppi armati, con l'abile aiuto di Kofi Annan e del capo degli osservatori delle Nazioni Unite, che getta la maschera dichiarando inevitabile la partenza del presidente siriano. Dietro la volgare menzogna di riconoscere il diritto di manifestare, Hillary Clinton e i suoi alleati europei hanno attivamente sostenuto i gruppi armati... rafforzando gli integralisti di tutte le nazionalità, turchi, libici, tunisini, algerini, ecc. Hanno dato il via libera a crimini selvaggi incolpando sistematicamente, con disprezzo della verità, l'esercito siriano come per i fatti di Houla, Treimsa e altri. Come per caso, questi crimini sono stati commessi sempre alla vigilia d'incontri internazionali o riunioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU per strappare decisioni a favore di un intervento della NATO, come già successo in Libia.

L'imperialismo distruttore di nazioni

L'imperialismo non si accontenta di ottenere nazioni economicamente dominate, che consegnano la propria ricchezza agli appetiti insaziabili delle loro multinazionali. Non si accontentano delle riforme politiche all'ombra delle classi possidenti, che giocano la commedia della formale democrazia borghese. Ogni volta che la sua tendenza al dominio senza freni è bloccata da una resistenza interna benché debole espressa da queste classi, decide di distruggere queste nazioni, frammentandole sulla base confessionale o etnica, senza preoccuparsi delle tragedie causate ai popoli che subiscono la folle logica della corsa ai super-profitti.

Indipendentemente dalla natura di classe dei regimi al potere, la difesa della nazione e della sua integrità territoriale, conquiste importanti e progressiste del movimento di liberazione moderno, la lotta per impedire il ritorno al retrogrado tribalismo, alle solidarietà di clan o al comunitarismo religioso, diventa un aspetto cruciale della lotta antimperialista. Questa lotta è inseparabile dalla difesa degli interessi e delle aspirazioni sociali e politiche delle classi lavoratrici. Le masse sono i migliori difensori degli interessi generali della nazione.
La classe sfruttatrice e imprenditoriale, gli strati sociali che contribuiscono a difendere gli interessi di queste classi e le posizioni delle multinazionali, sono sempre alla ricerca di un compromesso con l'imperialismo per ricavarne qualche briciola di torta. L'atteggiamento scandalosamente passivo del potere algerino contro le ingerenze dei paesi imperialisti in Medio Oriente o in Africa non è sorprendente. Esprime la sua natura di classe anti-popolare, i suoi vincoli finanziari e organizzativi consolidati in questi anni tra la borghesia e le oligarchie imperialiste. Le classi sfruttatrici hanno più paura delle masse che dell'imperialismo. Cercano la protezione di questi ultimi contro il malcontento delle masse popolari indignate dall'acutizzazione delle disuguaglianze sociali e dell'accaparramento delle ricchezze del paese da parte di una minoranza parassitaria.

Il PADS esprime la sua solidarietà con le forze antimperialiste e progressiste siriane nella loro eroica resistenza alla guerra fomentata dalla coalizione di forze imperialiste, monarchie teocratiche e gruppi che utilizzano l'islam per nascondere i loro obiettivi ultrareazionari e il loro tradimento. Sosteniamo i comunisti siriani nella loro lotta per collegare la resistenza all'aggressione imperialista reazionaria alla mobilitazione democratica delle masse per l'attuazione di politiche sociali ed economiche favorevoli agli interessi della classe operaia, dei contadini laboriosi, dei piccoli produttori che rompano con le misure ultra-liberali che hanno indebolito l'economia siriana, impoverito le masse popolari, arricchito una minoranza di siriani e uomini d'affari del Golfo. Questa politica ha causato il malcontento popolare e incoraggiato la reazione interna a lanciare un'insurrezione per prendere il potere con il demagogico e bugiardo slogan della "libertà".

Il PADS chiama alla condanna delle azioni imperialiste

Il PADS denuncia il silenzio dei funzionari algerini di fronte alle ingerenze imperialiste in Siria, il loro appoggio al ruolo interventista reazionario della Lega araba negli affari di questo paese. La Lega araba è diventata un centro di pressione e ingerenza nelle mani dei regimi monarchici teocratici arabi mossi dall'imperialismo. L'Algeria deve ritirarsi da quest'organismo diventato un'organizzazione ostile agli interessi dei popoli arabi e della loro indipendenza. Il silenzio del governo algerino e del capo dello Stato su questo tema durante la visita del ministro degli Esteri francese, l'assenza di smentite in relazione alla somiglianza di vedute tra funzionari francesi e algerini sugli eventi che si svolgono in Mali e ai confini algerini con questo paese, eventi causati dagli intrighi imperialisti, francesi e americani in particolare, per il controllo del Sahel e delle sue ricchezze, hanno incoraggiato gli Stati imperialisti a intensificare le loro manovre contro i popoli arabi e africani. Il PADS denuncia il ruolo dei media e dei giornali algerini che diffondono le menzogne delle potenze imperialiste per giustificare le sanzioni e la guerra contro la Siria. Chiama gli antimperialisti algerini a combattere questa propaganda, a denunciare la diffusione consapevole e a condannare le azioni delle potenze imperialiste e dei loro lacchè locali.

Comunistas turcos solidarios con el hermano pueblo sirio y contra su gobierno pro imperialista

Excelente análisis marxista de los comunistas argelinos a favor de Siria (1)


Los Estados imperialistas han dado nuevos pasos en su guerra declarada contra Siria. No ocultan su voluntad de ignorar la oposición de China y Rusia en el consejo de seguridad de la ONU a sus operaciones contra este país bajo una cobertura internacional “legal” con el objetivo de colocar a sus lacayos serviles en el poder. La divulgación de las supuestas directivas secretas de Obama dando luz verde a la acción de la CIA es la señal de una ofensiva sin precedentes para asesinar a los dirigentes, personalidades y militantes que se niegan a someterse a sus planes criminales y barbaros de someter a los países árabes. Mediante esta divulgación los EEUU oficializan las acciones secretas programas desde hace años y ejecutadas desde el año pasado al mismo tiempo que lanzaban sus operaciones en Libia para derrocar el régimen de Gadafi. Dan abiertamente luz verde a la coordinación de acciones de todas las fuerzas imperialistas y reaccionarias internas para destruir mediante la fuerza más brutal un país que no se pliega a sus voluntades. 
 
La divulgación de las directivas de Obama interviene en el momento en que confluyen en siria grupos oscurantistas de mercenarios bien pagados por arabia saudita y Qatar, entrenados por agentes de EEUU, Francia y Gran Bretaña, bien dotados de armas modernas y municiones de todo tipo material sofisticado de telefonía. Infiltraciones masivas desde Turquía sobre todo pero también de Jordania y de las regiones libanesas controladas por las fuerzas de Hariri para sembrar la muerte y la destrucción en ciudades y campos sirios. La Unión europea participa activamente en estas operaciones. Bajo la dirección del partido socialista, la Francia imperialista multiplica las amenazas y los actos para desmembrar siria. El envío de militares francesas a la frontera jordano siria bajo pretexto de ayuda médica a los refugiados sirios disimula hipócritamente operaciones de espionaje previas a una intervención militar directa, como en el tiempo del colonialismo cuando la derecha y la socialdemocracia se sustituían para satisfacer los intereses de la burguesía bombardeando Damasco, atacando al pueblo argelino, tirando sus paracaidistas en Suez, etc. Alemania de su lado no se cruza de brazos. Presida la comisión de expertos compuesta por representantes de multinacionales y harkis (1) sirios que antes de tomar el poder están repartiéndose las riquezas de siria sin olvidar a los empresarios sirios que aceptarán una pequeña zanahoria a cambio de su felonía y su sometimiento a las potencias extranjeras
                   
Una insurrección armada que no tiene que ver con las libertades democráticas

Es evidente desde el año pasado que la insurrección armada en Siria apoyada por las potencias imperialistas y las monarquías teocráticas del golfo no tiene que ver con ningún combate por las libertades democráticas y el progreso social. La insurrección armada es obra de grupos que ocultan cada vez menos su voluntad de instaurar un Estado sectario que niegue la libertad de conciencia y las libertades confesionales, que han sido la particularidad de siria en comparación con los países árabes y musulmanes que emplean el Islam para que los trabajadores y campesinos acepten una feroz explotación. Solo gentes de mala fe o a sueldo de la gran burguesía imperialista pueden seguir simpatizando con esta insurrección, desar la intervención imperialista y divulgando mentiras para tratar de justificarla. Está claro que los objetivos reales de las potencias imperialistas son controlar las riquezas petroleras de los países árabes, someter a los trabajadores de esta región a una sobreexplotación sin precedentes para que sean ellos quienes paguen las consecuencias de la crisis del sistema imperialista. Está claro que estas potencias buscan abortar las aspiraciones de los pueblos árabes de verdaderos cambios, de construir regímenes democrático populares que expresen los intereses de los trabajadores, del campesinado laborioso, de las capas intermedias que vivan del ingreso de su trabajo, que pongan fin al acaparamiento y explotación de riquezas y al fruto del trabajo de los productores por las multinacionales y una minoría de explotadores y beneficiarios locales.

Aunque el régimen sirio haya cambio de naturaleza de clase y no exprese desde hace años los intereses fundamentales de las clases laboriosas de Siria, es imposible situarlo en el mismo plano que los terroristas islamistas y las potencias imperialistas. La insurrección armada de Siria tiene un carácter netamente reaccionario debido a los objetivos oscurantistas y visión social y económica ultra liberal de sus jefes, su dependencia política, financiera y militar de los países imperialistas y de las monarquías teocrática del Golfo, su rol de brazo armado de esta coalición de fuerzas extranjeras. Tras haber perdido el apoyo de una parte de la población que había simpatizado al comienzo con ellos y que había sido engañada por la propaganda bajo la máscara del islam, los jefes de la insurrección tratan de imponerse mediante el terror y la violencia más salvaje.
La responsabilidad principal de las desgracias que se han abatido sobre el pueblo siro incumbe a los dirigentes y políticos burgueses o socialdemócratas de los países imperialistas. Los criminales de guerra son los que incitan desde el comienzo de los disturbios al rechazo de toda solución pacifica, a la salida previa del jefe del Estado sirio a pesar de que es apoyado por más de la mitad de la población. En primer lugar es Hillary Clinton quien ha llamado a los rebeldes integristas a que no cesen su lucha armada en el momento preciso en que hipócritamente los EEUU daban su acuerdo al plan Annan. Son también los dirigentes turcos, tunecinos, los de Francia de derecha o “izquierda” que albergan las reuniones de los falsos “amigos de Siria” o las marionetas sirias bautizadas CNS. De hecho los estados imperialista son buscan desacreditar a las fuerzas opuestas a su dictado. Han maniobrado para obtener el desarme unilateral del Estado sirio frente a los grupos armados con la hábil ayuda de Kofi Annan y del jefe de los observadores de la ONU que se quita la máscara al declarar sobre la inevitable salida del presidente sirio. Bajo la mentira vulgar de reconocer el derecho de manifestarse, Hillary Clinton y sus aliados europeos han apoyado activamente los grupos armados…con el refuerzo de integristas de todas nacionalidades, turcos, libios, tunecinos, argelinos, etc. Les han dado la señal para cometer crímenes salvajes imputados sistemáticamente en desprecio de la verdad al ejército sirio como fueron los de Houla, Treimsa y otros. Como por casualidad esos crímenes se cometían la víspera de encuentros internacionales o reuniones del consejo de seguridad de la ONU para arrancar decisiones a favor de la intervención de la OTAN como ha pasado en Libia.

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